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Aids

Riassunto Aids

Riassunto AidsL’aids è una malattia cronica che colpisce il sistema immunitario e che può portare alla morte (in assenza di trattamento). Chi soffre di aids ha il sistema immunitario indebolito contro le infezioni e i tumori (cancro).
In caso di mancato trattamento, l’HIV (virus dell’aids) attacca e distrugge le cellule del sistema immunitario. L’evoluzione della malattia si ha nel corso di vari anni durante i quali la malattia può indebolire le persone più fragili, esponendole al rischio di cancro o di altre malattie infettive (che possono essere benigne per le persone non affette da HIV).

La trasmissione dell’HIV avviene attraverso il sangue, lo sperma (e il liquido seminale che eiacula con l’erezione), le secrezioni vaginali e il latte (una forma di trasmissione tra madre-neonato).

aids riassuntoAttualmente, sono disponibili solo trattamenti che agiscono sui sintomi e sul mercato non è quindi disponibile nessun vaccino preventivo ed eventualmente curativo. Nel settembre del 2009, comunque, uno studio condotto da alcuni ricercatori americani e tailandesi su 17.000 persone ha reso possibile la creazione di un vaccino in grado di ridurre notevolmente il rischio di essere contaminati dal virus dell’aids. Si tratta di un argomento da approfondire.

L’aids è una malattia presente in tutto il mondo, ma che ha una diffusione enorme nell’Africa subsahariana.

La Giornata mondiale contro l’AIDS/HIV, secondo l’OMS, si tiene il 1° dicembre.

Breve panorama storico sull’aids/ HIV

L’aids è stata osservata per la prima volta all’inizio degli anni ‘80 in un gruppo di omosessuali, fatto che, all’epoca, indusse a considerare la malattia un fenomeno esclusivamente gay (In Occidente un omosessuale su cinque ha l’HIV). In seguito, la malattia è stata riscontrata in eterosessuali di tutte le età, in particolare in Africa.

Qui trovi il nostro dossier completo su questa malattia complessa (trattamenti, prevenzione, sessualità, vaccini, religione…)

Definizione

– AIDS significa Sindrome da immunodeficienza acquisita. L’aids rappresenta l’ultimo stadio dell’infezione del virus HIV (HIV 1 e/o 2).

Trasmissione dell’HIV / AIDS

 – l’HIV è trasmesso dal sangue, dallo sperma (e dal liquido seminale prodotto all’inizio dell’erezione), dalle secrezioni vaginali e dal latte (modo di trasmissione dalla madre al neonato).

– La maggior parte dei casi di HIV/AIDS è dovuta a un rapporto sessuale vaginale o anale (raramente orale). È importante osservare che le persone che soffrono di altre MST (sifilide, herpes genitale, clamidia,…) trasmettono più facilmente l’HIV e, a loro volta, sono più esposte al contagio.

Alcuni ricercatori svizzeri hanno dimostrato nel mese di novembre 2013 che la trasmissione dell’HIV avviene principalmente a causa di persone che non seguono una cura (che non assumono farmaci contro l’HIV/AIDS). La prevenzione e la diagnosi precoce sono quindi essenziali per fermare la diffusione della malattia. Questo studio ha coinvolto una comunità omosessuale maschile.

– La trasmissione dell’HIV dalla madre al figlio può avvenire durante la gravidanza, ma, soprattutto, durante il parto o l’allattamento.

In caso di mancato trattamento, il bambino ha circa il 25% di essere contagiato dall’HIV dalla madre (se HIV positiva). Se la madre è in terapia, se il parto viene seguito bene e se non allatta il figlio, la percentuale può scendere all’1%.

Il virus può anche essere trasmesso attraverso aghi e siringhe contaminati. Il virus può anche essere trasmesso durante la trasfusione di sangue, ma attualmente il rischio è molto basso, almeno nei paesi industrializzati, perché le banche del sangue sono schermate per gli anticorpi contro l’HIV.

Storia dell’AIDS
La pandemia umana di AIDS avrebbe avuto inizio a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo (RDC) negli anni ’20, prima di diffondersi nel mondo in completa trasformazione, come ha determinato un team internazionale di ricercatori nel mese di ottobre 2014. Gli scienziati ritengono che l’antenato comune dell’HIV “molto probabilmente” sia comparso a Kinshasa negli anni ’20. Tuttavia, l’HIV è stato identificato per la prima volta solo nel 1981.

– L’AIDS ha fatto la sua comparsa in tutto il mondo il 5 giugno 1981. Quel giorno, il Centro di Controllo delle Malattie di Atlanta dichiarava di aver diagnosticato su cinque giovani omosessuali in California, una polmonite rara che fino ad allora aveva colpito solo soggetti gravemente immunocompromessi. Questi cinque giovani moriranno di polmonite.

– Un mese più tardi, veniva diagnosticato un raro tumore della pelle su 26 omosessuali americani. Si parlò di “cancro dei gay”. La malattia l’anno seguente prenderà il nome di sindrome da immunodeficienza acquisita, o AIDS.

Tuttavia, uno studio pubblicato nel mese di ottobre 2016 da alcuni ricercatori dell’Università dell’Arizona rimette in discussione questi primi casi degli anni ’80 negli Stati Uniti. Secondo loro e grazie ad analisi genetiche, il primo caso di AIDS sarebbe probabilmente già apparso nel 1971 a New York. Sulla costa occidentale, e a San Francisco, alcuni casi di AIDS sarebbero già apparsi nel 1976.

– Nel 1983 un team francese isola il virus, trasmesso attraverso il sangue, le secrezioni vaginali, il latte materno o lo sperma, che attacca il sistema immunitario ed espone a “infezioni opportunistiche” come la tubercolosi o la polmonite.

– 2 ottobre 1985: l’attore americano Rock Hudson muore di AIDS. Altre star lo seguiranno, come il cantante Freddy Mercury (1991) o il ballerino russo Rudolf Nureyev (1993).

– Nel 1986: sviluppo del primo farmaco, la zidovudina (AZT), un antiretrovirale che rallenta la progressione del virus ma non lo elimina. Questo virus viene ufficialmente chiamato virus dell’immunodeficienza umana (HIV). Nel mese di dicembre, 4.500 casi vengono segnalati in Europa, con un incremento del 124% in un solo anno.

– Nel 1996, l’arrivo delle triterapie cambia le cose: da malattia necessariamente fatale, l’AIDS diventa una malattia cronica. Le Nazioni Unite istituiscono il Programma comune per l’AIDS (UNAIDS). L’epidemia si diffonde rapidamente in Africa e peggiora in Europa orientale, India e Cina.

– Nel 2002: creazione del Fondo Globale contro l’AIDS, la tubercolosi e la malaria, con il sostegno di Bill Gates.

– Nel 2003: lancio da parte del presidente George W. Bush di un programma di 5 anni pari a 15 miliardi di USD, il PEPFAR.

– Nel 2006: gli studi dimostrano che la circoncisione degli uomini non infettati dal virus dimezza i potenziali rischi di essere infettati dall’HIV. Ma tale pratica non protegge le donne. Avvio delle campagne di circoncisione in Africa.

– Nel 2009: dall’insorgenza della malattia, circa 25 milioni di persone sono morte di AIDS e 60 milioni sono state infettate. In otto anni, il numero di infezioni è diminuito del 17% (UNAIDS).

– Nel 2010: uno studio dimostra che un gel microbicida vaginale contenente un antiretrovirale può, se ben utilizzato, dimezzare il rischio di infezione da HIV nelle donne.

– Nel 2011: uno studio clinico stabilisce che trattare persone sieropositive con farmaci antiretrovirali riduce quasi completamente il rischio di trasmissione del virus a partner sieronegativi.

Epidemiologia

Dati epidemiologici sull’HIV/AIDS da UNAIDS :
– 36,7 milioni: il numero di persone sieropositive al mondo nel 2016.
– 1,8 milioni: il numero di nuove persone sieropositive nel 2016, cioè 5.000 nuove infezioni al giorno. Due terzi di queste nuove infezioni si verificano nel continente africano. Confrontando i dati, il numero di nuove infezioni all’HIV era di 2,0 milioni nel 2014 e di 2,3 milioni nel 2012. Esiste chiaramente una diminuzione reale del numero di nuove infezioni.
– 1 milione: il numero di persone che sono morte di AIDS nel 2016. Confrontando i dati, questa cifra era pari a 1,9 milioni nel 2005 e a 1,3 milioni nel 2013.
– 20,9 milioni: il numero di persone trattate con trattamenti efficaci (antiretrovirali) nel 2016. Per fare un confronto, nel 2014 questa cifra era di 15,8 milioni.
– Circa 35 milioni: il numero di persone che sono morte di HIV dalla sua scoperta negli anni ‘80.  Dall’inizio dell’epidemia, circa 76,1 milioni di persone sono state infettate dall’HIV.
Osservazioni: 
– In tutto il mondo, si stima che la metà delle persone che vivono con l’HIV non sanno di essere portatrici del virus stesso.
– L’Africa sub-sahariana è la regione più colpita con il 70% dei casi di persone sieropositive di tutto il mondo. Il virus colpisce soprattutto le donne, che rappresentano più della metà delle persone che lo contraggono nella regione.

 

Statistiche sull’HIV nella comunità omosessuale maschile

In Svizzera, secondo ATS, 1 su 5 uomini ha l’HIV. In Francia il rapporto è lo stesso. La prevalenza dell’HIV nella comunità eterosessuale si questi paesi è inferiore all’1%.

Negli Stati Uniti, il CDC (Centers for Disease Control and Prevention) stima che gli uomini omosessuali e bisessuali rappresentino circa il 2% della popolazione. Questo gruppo di uomini rappresenta più della metà delle persone colpite da HIV/AIDS negli Stati Uniti. Gli uomini di età compresa tra 13 a 24 anni sono particolarmente colpiti da HIV/AIDS e sono responsabili di circa il 20% di tutte le nuove infezioni da HIV negli Stati Uniti.

Negli Stati Uniti, 1 omosessuale o bisessuale su 5 non sa di essere portatore del virus HIV. Un omosessuale o bisessuale dovrebbe effettuare un test di screening per l’HIV ogni 12 mesi, in alcuni casi, lo screening dovrebbe essere effettuato ogni 3-6 mesi.

Statistiche sull’HIV nella comunità omosessuale femminile

Le donne omosessuali sono molto poco colpite dall’HIV e, quindi, dall’aids.

Statistiche riguardanti l’HIV/AIDS in Sudafrica

Circa il 28% delle adolescenti e il 4% degli adolescenti sono sieropositivi, secondo le statistiche rivelate dal Ministro della Salute sudafricano Aaron Motsoaledi nel marzo 2013.

Secondo le statistiche ufficiali, sei milioni di persone, su una popolazione di 50 milioni, convivono con il virus dell’AIDS, uno dei valori più elevati al mondo.

Il Sudafrica detiene il record mondiale di trattamenti antiretrovirali, utilizzati da 1,7 milioni di persone.

Cause

L’AIDS è provocata dai virus HIV1 e HIV2 e HIV significa Human Immunodeficiency Virus (Virus da immunodeficienza umana).

L’HIV è un retrovirus (virus con RNA, capace di copiare l’RNA nel DNA, grazie all’enzima trascrittasi inversa).

Qui sotto è possibile vedere un’immagine del virus HIV.

Persone a rischio

I gruppi di rischio sono principalmente i tossicodipendenti (uso di siringhe contaminate) e le persone che hanno rapporti sessuali non protetti (preservativo).

Osserviamo che la comunità omosessuale maschile è particolarmente colpita dall’HIV – AIDS (fino a 40 volte più degli eterosessuali). L’uso del preservativo o la fedeltà al partner sono fortemente raccomandati per abbassare questi numeri.

Stando alla letteratura medica, le donne omosessuali non rappresentano un gruppo di rischio.

Sintomi

Distinguiamo i sintomi dell’infezione da HIV (inizio dell’infezione) da quelli dell’aids propriamente detto (quando la conta del linfocita CD4 è ridotta a un determinato valore).

Sintomi dell’infezione da HIV, all’inizio dell’infezione stessa

Alcune persone non sviluppano sintomi (asintomatiche) alcuni giorni o mesi dopo l’infezione. La Mayo Clinic stima, tuttavia, che la maggior parte delle persone infette da HIV presenterà circa 1 o 2 mesi dopo l’infezione sintomi simili a influenza o mononucleosi. Ecco alcuni possibili sintomi nella fase iniziale della malattia:

– gangli linfatici ingrossati

– febbre

– stanchezza

– eruzione cutanea

– dolori muscolari

– mal di gola

Questi sintomi sono simili a quelli della mononucleosi.

Questi sintomi tendono a diminuire di intensità dopo alcune settimane. Possono, in seguito, comparire altri sintomi, come:

– gangli linfatici che rimangono ingrossati

– infezioni orali

– infiammazioni delle gengive

– herpes labiale che non scompare o che si sviluppa

– verruche genitali

– eczema, eruzione cutanea

– perdita di peso

Fase di latenza prima della comparsa dell’AIDS: 
– Dopo i primi sintomi a poche settimane dall’infezione da HIV, la malattia evolve in una fase di latenza, in inglese parliamo di clinical latent infection. Questa fase può durare fino a 8 o 10 anni, alcune fonti parlano addirittura di 14 anni. Ma in generale la durata è da 4 a 8 anni, in alcuni casi questa fase dura solo 1 anno. Ci sono differenze importanti tra gli individui. Durante questa fase la persona può essere asintomatica (senza sintomi) o avere infiammazioni dei linfonodi (consultare anche i sintomi di cui sopra).

Dopo questa fase di latenza, l’AIDS vero e proprio può fare la sua comparsa.

Sintomi aids

I sintomi dell’AIDS sono numerosi e saranno trattati anche di seguito alla sezione Complicazioni. Mettiamo in evidenza, in generale, i seguenti sintomi:

– infezione da Pneumocystis carinii, che può portare a una polmonite (sintomi: tosse secca,…)

 – perdita di peso

 – diarrea

 – debolezza (stanchezza)

 – macchie sulla pelle (sarcoma di Kaposi)

 – micosi delle unghie

 – stomatomicosi (mughetto)

– micosi in genere

 – tubercolosi

 – meningite

– lesioni infettive nella regione degli occhi: herpes, citomegalovirus

Notiamo che le persone affette da aids possono soffrire di moltissime malattie infettive a causa dell’indebolimento del loro sistema immunitario. Sono inoltre più vulnerabili nei confronti di tumori (cancro), aspetto provato da studi clinici. Vedi anche: complicazioni AIDS.

Dolore cronico nelle persone che convivono con l’HIV
Tutte le persone che convivono con il virus dell’HIV dovrebbero essere sottoposte a screening per il dolore cronico, che colpisce tra il 39% e l’85% delle persone in questa condizione. Queste raccomandazioni provengono da un rapporto sviluppato dall’associazione americana sull’HIV HIV Medicine Association, (in inglese: HIVMA guidelines) pubblicato il 14 settembre 2017 sulla rivista scientifica Clinical Infectious Diseases. Questo rapporto rileva che le persone con HIV che soffrono di dolore cronico dovrebbero essere trattate con un approccio multidisciplinare che utilizza terapie non farmacologiche come lo yoga o la terapia fisica. L’uso di oppioidi dovrebbe sempre essere evitato come prima linea di trattamento. La metà delle persone che convivono con l’HIV e soffrono di dolori cronici sperimentano dolore neuropatico (nervi).

Diagnosi

In caso di sospetto di infezione da HIV (dopo un rapporto sessuale non protetto, con l’uso di siringhe infette, ecc), il medico effettua un esame del sangue. Il medico non cerca direttamente il virus, ma gli anticorpi specifici per l’HIV. Per una diagnosi più precisa, il test può essere solo 3 mesi dopo il presunto contagio perché durante tutto il periodo precedente gli anticorpi sono presenti solo in minima quantità. Perciò, in caso di test negativo, è importante essere comunque prudenti. Le analisi vanno ripetute dopo altri 3 mesi (secondo alcuni testi addirittura dopo 6 mesi).

Per diagnosticare l’aids propriamente detto (vedi anche sintomi per capire la differenza tra AIDS e infezione da HIV), il medico individua nel sangue il numero di cellule CD-4. Quando la conta è al di sotto di un certo livello, si parla di aids.

Tuttavia, esistono nuovi test che possono identificare una proteina prodotta nell’organismo subito dopo l’infezione da HIV. Chiedere consiglio al medico per scoprire gli ultimi test diagnostici e di screening presenti sul mercato.

Complicazioni

Come visto in “sintomi dell’AIDS”, le complicazioni dell’aids sono moltissime.

Riassumendo, l’aids rende più vulnerabili ed è quindi più facile essere colpiti da malattie infettive (virus, batteri, funghi,…) e cancro rispetto a una persona HIV negativa. Di fatto, non è l’aids che uccide, ma le malattie infettive o i tumori (vedi sotto) che colpiscono l’organismo.

AIDS e cancro

A partire dall’introduzione della multiterapia antiretrovirale nel 1996, i tumori sono diventati la principale causa di morte nei pazienti affetti da HIV. Questi pazienti hanno un rischio di sviluppare un cancro da due a tre volte superiore rispetto al resto della popolazione [fonte: ATS, Svizzera, ottobre 2009]. Per contrastare un rischio così elevato, è importante mantenere un livello elevato di CD4. Parlane con il tuo medico.

AIDS e infarto miocardio

Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti nel maggio 2012 e pubblicato nel Journal of the American College of Cardiology, le persone sieropositive e i malati di AIDS corrono un rischio maggiore di morire di infarto miocardico (attacco cardiaco) rispetto al resto della popolazione. A causa di questi risultati, i ricercatori ritengono necessario “che venga preso in considerazione questo potenziale rischio per i pazienti con l’HIV”.

Consultare aids

Le persone contagiate (HIV-positive e/o affette da aids) devono consultare regolarmente un medico perché i trattamenti sono complessi e solo uno specialista può indicare il più adeguato.

È consigliabile consultare un medico per fare un esame del sangue e dell’HIV, in tutti i casi di sospetto contagio (rapporto sessuale non protetto, siringa usata da altri).

Anche le coppie di fidanzati o di coniugi, a causa dell’evoluzione dei rapporti sociali (rapporti sessuali al di fuori della coppia, per esempio), devono preferibilmente fare degli esami prima di rinunciare al preservativo.

Trattamento

Il trattamento dell’aids viene indicato da medici specialisti o in centri medici specializzati. Non esistono farmaci per curare l’AIDS.

I farmaci usati per limitare lo sviluppo dell’HIV sono i virostatici (antiretrovirali). I farmaci attualmente disponibili per combattere l’HIV/AIDS agiscono su diverse tappe del ciclo vitale del virus. Secondo l’OMS nel luglio 2012 erano disponiili sul mercato 26 farmaci virostatici.

I principali farmaci contro l’AIDS sono:

– Inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa. Questi farmaci bloccano una proteina che consente all’HIV di moltiplicarsi (copiarsi), in questo caso la trascrittasi inversa. In questa famiglia di farmaci si possono menzionare le seguenti molecole: efavirenz, etravirina o nevirapina.

– Inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa. Anche questi farmaci bloccano una proteina che consente all’HIV di moltiplicarsi (copiarsi), sempre la trascrittasi inversa. In questa famiglia di farmaci si possono menzionare le seguenti molecole: abacavir e in combinazione emtricitabina e tenofovir (Truvada®) nonché lamivudina e zidovudina (Combivir®).

– Inibitori della proteasi. Anche questi farmaci bloccano una proteina che consente all’HIV di moltiplicarsi (copiarsi), in questo caso la proteasi. In questa famiglia di farmaci si possono menzionare le seguenti molecole: atazanavir, darunavir, fosamprenavir e ritonavir.

– Inibitori dell’ingresso o della fusione. Questi farmaci bloccano l’ingresso del virus in alcune cellule. In questa famiglia di farmaci si possono menzionare le seguenti molecole: enfuvirtide e maraviroc.

– Inibitori dell’integrasi. Questi farmaci inibiscono o bloccano l’integrasi, un enzima utilizzato dal virus per inserire il suo materiale genetico in cellule specifiche. In questa famiglia di farmaci si possono menzionare le seguenti molecole: raltegravir.

Osservazioni sul trattamento:
Uno studio internazionale, denominato “Start” (Strategic Timing of Antiretroviral Treatment), pubblicato a fine maggio 2015, ha dimostrato l’importanza di stabilire un trattamento antivirale contro l’HIV il prima possibile dopo la diagnosi, vale a dire, dalla scoperta del virus all’interno dell’organismo. Iniziare il trattamento il prima possibile può ridurre significativamente la mortalità (di circa il 50% rispetto a coloro che iniziano la terapia molti anni dopo la scoperta del virus, soprattutto quando la conta del linfocita CD4 registra un livello preoccupante) e riduce il rischio di trasmissione del virus stesso.

Consigli utili

– È importante prendere i farmaci con regolarità e nel modo corretto. Purtroppo i farmaci contro l’aids possono dar luogo a interazioni. Parlane con il tuo medico o con il farmacista per sapere come evitare le complicazioni.

Prevenzione

– Usare sempre il preservativo per qualsiasi rapporto (salvo in caso di una relazione stabile e sicura con una persona sola).

– Se possibile, essere fedeli (l’astinenza prima del matrimonio è difficile oggigiorno). Le campagne contro l’aids puntano molto sull’uso del preservativo, ma la fedeltà al partner rimane un valore sicuro per gran parte della popolazione e per i gruppi religiosi (cattlici, evangelici, ebrei, mussulmani,…). In Africa, questo tipo di campagna è denominata ABC: A per astinenza, B per fedeltà (Be faithful in inglese), e C per preservativo (Condom in inglese).

– Non condividere mai una siringa o un ago.

– La comunità gay (e bisessuale) maschile, che rappresenta circa il 2% della popolazione, è particolarmente a rischio per quanto riguarda l’HIV/AIDS. Negli Stati Uniti, più della metà delle nuove infezioni da HIV proviene da uomini omosessuali (gay) o bisessuali. Se appartenete a questo gruppo a rischio, seguite le raccomandazioni emanate dalle autorità sanitarie del vostro paese.

Gli uomini dovrebbero sottoporsi a test almeno ogni 12 mesi, come raccomandato dal CDC (Centers for Disease Control and Prevention). Per prevenire la trasmissione del virus HIV, il CDC raccomanda di avere un minor numero di partner sessuali, di non praticare sesso orale senza protezione e di usare il preservativo e, eventualmente, prendere medicine preventive (chiamate in inglese: PrEP che sta per Pre-exposure prophylaxis, o in italiano, profilassi pre-esposizione, basata sul farmaco chiamato Truvada).

News Aids:

– HIV: un terzo dei neocontagiati non presenta sintomi, studio USZ

Come si dice aids nelle altre grandi lingue ?
  • in inglese: aids

  • in tedesco: Aids

  • in francese: sida

  • in portoghese: aids

  • in spagnolo: sida


Informazioni sulla redazione: questo articolo è stato modificato il 11.10.2018

CONTROLLO QUALITÀ

Ultimo aggiornamento:

Xavier Gruffat

11.10.2018

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