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Creafarma > Malattie – Disturbi > Diabete di tipo 1
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Diabete di tipo 1

Riassunto del diabete di tipo 1

Il diabete di tipo 1, detto anche diabete insulino-dipendente, è una malattia autoimmune, nella quale cioè il corpo produce anticorpi che attaccano le proprie cellule pancreatiche. Il pancreas è l’organo responsabile della produzione di insulina, ormone che permette l’ingresso dello zucchero nelle cellule. Di conseguenza, vi è un aumento del tasso di zucchero nel sangue (iperglicemia).

Riassunto del diabete di tipo 1

La malattia si manifesta più spesso durante l’adolescenza e prevalentemente nei paesi con predominanza di razza caucasica. È più frequente nelle famiglie in cui vi sono persone con diabete di tipo 1.

Le cause non sono del tutto note, ma vi è una forte influenza genetica. Alcuni virus possono svolgere un ruolo importante.

I principali sintomi del diabete di tipo 1 (iperglicemia) sono sete intensa, fame, stanchezza, minzione abbondante o anche sudorazione.

La diagnosi è fatta mediante analisi del sangue che permettono di misurare il livello di glucosio nel sangue (glicemia) e anche la percentuale di emoglobina glicata.

Se il diabete non viene trattato adeguatamente, può provocare, soprattutto a lungo termine, varie complicazioni, quali la perdita della vista o malattie cardiovascolari. Possono comparire disturbi neurologici (soprattutto nel piede).

Il trattamento di base del diabete di tipo 1 si basa sull’iniezione di insulina. Il paziente dovrà controllare quotidianamente e attentamente il suo tasso glicemico. La terapia del diabete a volte può rivelarsi complicata e impegnativa per il paziente.

Esistono numerosi buoni consigli per mantenere la glicemia stabile: la qualità dell’alimentazione è probabilmente il consiglio più prezioso e sarà quindi necessario adottare una dieta specifica in caso di diabete. Controllare il peso, vigilare lo stato dei piedi (per evitare infezioni), ridurre lo stress e smettere di fumare sono altri consigli pratici. Scoprite tutti i nostri buoni consigli in caso di diabete di tipo 1

Vedi anche: diabete di tipo 2 – News: Funziona su pazienti vaccino contro diabete giovani

Definizione

 Il diabete di tipo 1, detto anche diabete insulino-dipendente o diabete giovanile, è una malattia metabolica autoimmune che compare soprattutto durante l’infanzia o l’adolescenza.

Definizione diabete di tipo 1

Il diabete di tipo 1 rappresenta il 2-10% dei casi di diabete ed è pertanto meno frequente rispetto al diabete di tipo 2.

Tuttavia, il diabete di tipo 1 è più complicato da trattare rispetto al diabete di tipo 2: in questo tipo di diabete, infatti, il paziente non è in grado di sintetizzare (= fabbricare) l’insulina in maniera naturale, e pertanto dovrà iniettarsela, controllando anche scrupolosamente la propria glicemia (tasso di zucchero nel sangue) per evitare complicazioni (ipo o iperglicemia).

Ricordiamo che l’insulina è un ormone, prodotto dal pancreas (una ghiandola), che consente l’ingresso dello zucchero nelle cellule. Una mancanza d’insulina può rivelarsi mortale perché l’organismo non è in grado di assimilare lo zucchero (che agisce come combustibile).

Il diabete di tipo 1 deve assolutamente essere curato con attenzione, per evitare complicazioni a breve (iperglicemia) e a lungo termine.

Epidemiologia

Il diabete di tipo 1 rappresenta circa il 5-10% dei casi di diabete. La stragrande maggioranza dei diabetici soffre di diabete di tipo 2 (negli Stati Uniti circa il 20% della popolazione).

L’incidenza del diabete di tipo 1 varia in base alla provenienza geografica e all’origine etnica della popolazione; i caucasici sono più colpiti rispetto agli altri gruppi. In Finlandia il diabete di tipo 1 può colpire circa 40 persone ogni anno, mentre in Perù, Pakistan e Messico il tasso è di circa 0,6 persone ogni 100.000 abitanti.

Negli Stati Uniti circa 18.000 bambini ricevono diagnosi di diabete di tipo 1 ogni anno, secondo i National Institutes of Health (NIH).

In Francia, una persona su 300 (0,3% della popolazione) è colpita dal diabete di tipo 1 (fonte ATS, agosto 2009).

Il diabete di tipo 1 è più frequente tra i giovani, soprattutto tra quelli sotto i 35 anni: il picco di incidenza del diabete di tipo 1 lo si osserva negli adolescenti tra gli 11 e i 14 anni. Non è possibile prevenire questa forma di diabete (a differenza del diabete di tipo 2), poiché si tratta di una malattia autoimmune (con influenza genetica).

Secondo la Federazione internazionale del diabete, l’incidenza del diabete di tipo 1 tra i bambini in età prescolare aumenta del 3% ogni anno.

I fattori genetici giocano un ruolo importante nella comparsa del diabete di tipo 1. Infatti, il 6% dei figli di diabetici di tipo 1 soffrono anch’essi di questa malattia: la probabilità è del 5% se un fratello o una sorella ne è colpito e del 30-35% nei gemelli identici. A titolo comparativo, il tasso di diabete di tipo 1 nella popolazione media (cioè senza predisposizione genetica al diabete di tipo 1) è pari a circa lo 0,4% (può variare in funzione della regione e dell’etnia).

In medicina possiamo dividere il diabete di tipo 1 in due tipi: il diabete di tipo IA (la forma più comune) e di tipo IB (con un’incidenza inferiore al 10%, che colpisce soprattutto le donne tra i 30 e i 50 anni). I geni responsabili del diabete di tipo IA e IB sono diversi.

Cause

Le cause del diabete di tipo 1 sono legate alla mancata produzione da parte del pancreas di insulina. Il punto allora è capire perché. Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune, a causa della quale, cioè, il corpo attacca le proprie cellule, in questo caso le beta-cellule delle isole di Langerhans (tessuto pancreatico) che vengono distrutte dal corpo stesso che si auto attacca. In un paziente senza diabete di tipo 1, queste isole sono responsabili della sintesi di insulina.

Nonostante la causa esatta sia ancora poco nota, i geni (ereditarietà) potrebbero esercitare una grande influenza sulla produzione di autoanticorpi da parte dell’organismo.

Secondo uno studio svedese pubblicato il 28 aprile 2015 nella rivista “Diabetologia”, il diabete di tipo 1 è più comune nei bambini di madri obese. Lo studio ha dimostrato che i bambini nati da donne che erano obese (IMC superiore a 30) durante il primo trimestre di gravidanza, presentavano un rischio maggiore del 33% di soffrire di diabete di tipo 1 rispetto ai bambini nati da donne di peso normale (IMC tra 18,5 e 25).

Alcuni studiosi ritengono che il diabete di tipo 1 possa avere in alcuni casi un’origine virale, un enterovirus chiamato Coxsackie B4. Tale virus avrebbe bisogno di un ambiente favorevole per svilupparsi e generare il diabete di tipo 1, in altre parole, sarebbe necessaria la presenza di alcuni geni per far sì che questo virus si attacchi al pancreas.
Biologicamente, si stima che gli enterovirus infettino le cellule beta (che sintetizzano l’insulina) del pancreas, ne consegue un’infiammazione che causa danni al sistema immunitario. Le cellule beta vengono poi attaccate dalle stesse cellule del sistema immunitario (reazione autoimmune) e conseguentemente ciò provoca una diminuzione della produzione di insulina.

Persone a rischio

Il diabete di tipo 1 è una malattia le cui cause esatte sono ancora poco note. Le persone più a rischio di sviluppare questo tipo di diabete sono:

Persone a rischio diabete di tipo 1

– Le persone con casi di diabete di tipo 1 in famiglia (leggere anche epidemiologia del diabete di tipo 1)

– Gli abitanti di alcuni paesi o regioni come la Finlandia o la Sardegna (Italia)

– I caucasici

– I bambini nati da una madre obesa (si veda anche le cause)

Alcuni possibili fattori di rischio possono spiegare in parte lo sviluppo del diabete di tipo 1:

– L’esposizione a determinati virus, come il virus di Epstein-Barr (mononucleosi), e il citomegalovirus, che possono provocare reazioni autoimmuni (il diabete di tipo 1 è infatti determinato da una forte componente immunologica)

– Bassi livelli di vitamina D

– Altre cause, come la quantità di omega-3 assunti, il consumo di nitrati, ecc.

– Un’influenza prenatale (durante la gravidanza)

Sintomi

I sintomi del diabete di tipo 1, prima della diagnosi e del trattamento medico, sono i tipici sintomi di un’iperglicemia:

Sintomi diabete di tipo 1

–  Stanchezza, bisogno frequente di urinare, nausea, sete, visione offuscata, pruriti a livello genitale,…

Ecco alcune informazioni interessanti dopo l’inizio del trattamento (con insulina in genere) in seguito alla diagnosi di diabete di tipo 1 effettuata dal medico:

Segnali (sintomi) di una crisi di diabete di tipo 1:

– Possibile stato di confusione o incoscienza (in questo caso, far assumere la posizione sul fianc)

– Ipoglicemia (indicare il più presto possibile, zucchero o una bibita)

 Diagnosi

Esistono diversi metodi di diagnosi del diabete di tipo 1 tra i quali:

Diagnosi diabete di tipo 1

– Test dell’emoglobina glicata (A1c): questa esame indica il livello di zucchero nel sangue negli ultimi 2 o 3 mesi. Il test misura la percentuale di zucchero legata all’emoglobina. Più il livello di zucchero nel sangue è elevato, maggiore è la percentuale di emoglobina glicata. I valori superiori a 6,5% misurati in due prelievi differenti indicano che il paziente ha il diabete. Con risultati tra 5,4 e 6,5% il paziente soffre di pre-diabete. Attenzione, questi valori possono variare, consultate sempre il vostro medico.

– Test di glicemia a digiuno: vengono prelevati dei campioni di sangue e il livello generale di zucchero si misura in mg / dl o mmol / L. Se superiore a 126 mg / dL indicano diabete; tra 100 e 125 mg / dl si parla di una condizione pre-diabetica e sotto i 100 mg / dL il tasso di glucosio nel sangue è considerato normale.

– Test delle urine. Se c’è il sospetto di diabete di tipo 1, il medico può misurare i chetoni nelle urine. 

In caso di diagnosi di diabete di tipo 1, il paziente deve sottoporsi periodicamente ad esami del sangue, per valutare l’evoluzione della malattia e l’efficacia del trattamento.

Spesso il medico misura i livelli di colesterolo e la funzione renale, così come la pressione arteriosa.

Complicazioni

Il diabete di tipo 1, se trattato in modo improprio, può danneggiare molti organi del corpo, come il cuore, il fegato, i reni, i nervi o i vasi sanguigni. Da ciò si evince quanto sia importante trattare in maniera adeguata questa malattia e, quindi, mantenere un valore glicemico adeguato e il più possibile stabile. A lungo termine (10-15 anni), il diabete può avere queste conseguenze in assenza di trattamento o in caso di trattamento improprio:

– Una microangiopatia; vale a dire, delle complicazioni a livello della retina, fino alla cecità, e anche a livello renale, insufficienza renale,…

– Complicazioni cardiache (infarto del miocardio, angina, ecc); i diabetici corrono un rischio maggiore di sviluppare questo tipo di malattie, poiché la mancanza di zuccheri comporta anche una disfunzione lipidica e può avere influenze negative sul sistema cardiovascolare.

– Problemi a livello nervoso; diminuzione della sensibilità dei nervi, dolore profondo, problemi ai piedi (piede diabetico), ovvero in altre parole neuropatia diabetica: il piede diabetico può essere un vero problema medico ed in alcuni casi può portare all’amputazione del piede o della gamba, specialmente in caso d’infezioni.

 Complicazioni diabete di tipo 1

Un diabetico deve sempre prendersi cura dei suoi piedi, evitare ferite o infezioni, controllare la sensibilità dei piedi, ecc. Qualsiasi segno sospetto dovrebbero indurre il paziente diabetico a contattare rapidamente un medico.

– Problemi a livello della pelle e della bocca; il diabete può portare ad un aumento delle infezioni e delle gengiviti.

– Osteoporosi

– Complicazioni durante la gravidanza

– Problemi all’udito

Si ricorda che tutte queste complicazioni possono essere evitate con una trattamento medica adeguato.

Trattamento

Trattamento diabete di tipo 1

In caso di diagnosi (spesso durante l’infanzia) di diabete di tipo 1, il primo passo da fare insieme al medico è stabilire una dieta per il diabete, cioè mangiare di più carboidrati (pasta), più fibre e aumentare la percentuale di acidi grassi polinsaturi (olio d’oliva e olio di girasole, oli vegetali piuttosto che animali).

La seconda misura, in caso di fallimento della prima, è quello di instaurare, seguendo la prescrizione del proprio medico curante, un trattamento farmacologico. Nella maggior parte dei casi si tratta di un trattamento con insulina, che può essere assunta sotto diverse forme: come un iniezione i.v. (intravenosa), i.m. (intramuscolare) s.c. (sottocutanea) e recentemente anche sotto nuove formulazioni galeniche (spray,…) e una o più volte al giorno.

Si distinguono l’insulina Ultrarapida (effetto dell’insulina dopo 15 minuti e durata dell’effetto dell’insulina per 6 ore), Rapida (effetto dopo 30 minuti e durata 8 ore) Intermedia / Lenta (effetto dopo 30 minuti, 1h30 o 2h30 e durata 24 ore) e Ultralenta (effetto dopo 4 ore e durata 28 ore) per qualsiasi altra informazione consultare uno specialista.

L’obiettivo finale del trattamento del diabete di tipo 1 è di ottenere la stabilizzazione del tasso di glicemia.

Consigli per i trattamenti a base di insulina:

Trattamento diabete di tipo 1

– Cambiare il punto dell’iniezione tutti i giorni di almeno 2 cm. Conservare in frigorifero. Se la temperatura è inferiore hai 15°C attenzione al dolore nel punto dell’iniezione.

– Effetti secondari classici dei trattamenti a base di insulina: soprattutto ipoglicemia (<2,8 mmol/L) con i seguenti sintomi: sudorazione abbondante, tremori, palpitazioni, ansia, fame, irritabilità, stanchezza.

In caso di ipoglicemia bisogna somministrare subito 15 gr di zucchero (per esempio zucchero d’uva) o di glucagone se necessario.

– Interazione: l’insulina può interagire con i betabloccanti.

 Altri trattamenti possibili in caso di diabete di tipo 1

– Pramilintide: questo farmaco deve essere iniettato prima dei pasti per rallentare l’assorbimento degli zuccheri.

Per prevenire o curare altre malattie associate:

– Farmaci antipertensivi: per prevenire l’ipertensione.

– Farmaci anti-colesterolo: per prevenire il colesterolo alto.

Trapianto di pancreas
In alcuni casi molto specifici di diabete di tipo 1, il medico può raccomandare un trapianto di pancreas. Poiché la procedura non sempre porta al successo atteso e presenta rischi significativi per il paziente, è riservata in particolare alle persone che non possono controllare il diabete come specificato dalla clinica di riferimento americana Mayo Clinic. 

Consigli utili

Qualche buon consiglio può essere utile per controllare i livelli di zucchero nel sangue, e quindi garantire al paziente una migliore qualità di vita:

Consigli utili diabete di tipo 1

– Mangiare in modo sano (molta frutta, zuccheri lenti…), evitare di bere troppe bevande gassate, favorire la pasta o il riso (zuccheri lenti) e mangiare solo durante i pasti principali, non “spizzicare”.

– Cercare di mantenere un peso appropriato (evitare il sovrappeso o l’obesità)

– In caso di trattamento a base d’insulina, cambiare il sito d’iniezione ogni giorno di almeno 2 cm.

Ulcere del piede
 Complicazioni diabete di tipo 1– Lavare i piedi regolarmente e controllare che non ci siano ferite o piaghe, anche piccole. Infatti, il diabete mal trattato può causare gravi complicazioni ai piedi a seguito di un’interruzione dell’afflusso di sangue ai capillari. Nei casi avanzati, si parla di ulcere del piede (in inglese: diabetic foot ulcers) che sono ferite aperte. Le ferite si sviluppano perché il diabete danneggia i nervi e i vasi sanguigni nei piedi.
Va evidenziato che un diabetico può avere una sensibilità inferiore a livello dei piedi rispetto a una persona che non soffre della malattia. Da qui l’importanza di controllare regolarmente i propri piedi o quelli di una persona che soffre di diabete, anche se non si sente dolore. In caso di lesioni al piede sospette, consultare direttamente un medico.
Nei casi avanzati, le ulcere del piede sono così gravi che possono portare all’amputazione. In uno studio condotto dall’Università di Leeds e pubblicato il 20 novembre 2017 sulla rivista scientifica Diabetic Medicine (DOI:10.1111/dme.13537) più della metà dei 299 pazienti studiati non hanno visto la loro ulcera del piede guarire per un anno o più e un paziente su sette ha dovuto subire amputazione di uno o entrambi i piedi. Come visto in questo studio, le ulcere del piede sono lente a guarire e soggette a infezioni. Nel Regno Unito, le ulcere del piede hanno colpito circa un quarto dei 3,3 milioni di persone con diabete nel 2017, secondo una dichiarazione del novembre 2017 pubblicata dall’università di Leeds.

– Limitare il consumo di alcol, poiché può aumentare il diabete.

– Fare regolarmente esercizio fisico (camminare, sport). L’attività fisica permette di ridurre la glicemia, anche subito dopo la fine dell’esercizio o dell’attività sportiva (effetto positivo a medio e lungo termine).

– Controllare costantemente la glicemia e registrare i valori per tutta la giornata (al giorno d’oggi mediante apparecchi automatici), prima e dopo i pasti e anche prima e dopo l’assunzione della terapia (insulina). Si deve sapere che, con le iniezioni di insulina, la glicemia può fluttuare e variare notevolmente a seconda del tipo di dieta seguita, dell’attività fisica, del consumo di alcol, dell’uso di altri farmaci, della presenza di altre malattie o del livello di stress o anche della concentrazione ormonale (soprattutto per le donne).

– Sorvegliare ogni sintomo d’ipoglicemia (di solito in caso d’eccesso d’insulina). I sintomi dell’ipoglicemia possono includere: sudorazione, tremori, fame, ansia, vertigini, stanchezza, mal di testa, problemi alla vista, irritabilità, pallore, debolezza o anche accelerazione del ritmo cardiaco.

Fare molta attenzione all’ipoglicemia, poiché questa condizione può verificarsi in qualsiasi momento, ad esempio quando si guida o quando si utilizzano macchinari da cantiere. Prima di svolgere questi tipi di attività, è opportuno verificare il livello di glucosio nel sangue e assicurarsi che sia sufficientemente elevato.

Per trattare e prevenire l’ipoglicemia, tenete sempre a portata di mano una bevanda o un alimento dolce. Se siete in uno stato di ipoglicemia, riposate 15 minuti e poi rimisurate la glicemia.

– Parlate con il vostro medico se avete intenzione di diventare madre. La gravidanza nelle donne affette da diabete di tipo 1 può causare complicazioni fetali; il medico vi consiglierà l’approccio migliore da adottare. Alcuni farmaci contro l’ipertensione o il colesterolo dovranno essere interrotti.

– Controllare e trattare accuratamente il diabete durante la gravidanza.

– Prestare attenzione ai segnali di iperglicemia, ovvero all’aumento del tasso di zucchero nel sangue (di solito nel caso in cui ci si dimentica di assumere l’insulina). I sintomi dell’iperglicemia (diabete) possono essere: bisogno frequente di urinare, stanchezza, visione offuscata, aumento della sete, nausea o anche difficoltà di concentrazione.

– Controllare il livello dei corpi chetonici nelle urine: questi composti sono prodotte quando lo zucchero non entra nelle cellule (in caso di diabete), e il corpo comincia a consumare il grasso corporeo. L’aumento dei chetoni nel corpo può provocare nausea, vomito, dolore addominale e perdita di peso. Esistono test disponibili in farmacia per controllare il livello dei corpi chetonici nelle urine.

 – Essere in regola con le vaccinazioni. Un alto livello di zucchero (iperglicemia) può indebolire il sistema immunitario e rendere più sensibili alle infezioni.

– Prendersi cura della propria salute bucco-dentale: il diabete aumenta il rischio di infezione delle gengive (gengivite).

– Smettere di fumare: Il fumo aumenta l’incidenza e il rischio di complicanze del diabete.

– Gestire lo stress, soprattutto mediante tecniche di rilassamento. Lo stress può essere dannoso nei pazienti diabetici.

Fonti:
Diabetic Medicine (DOI:10.1111/dme.13537)

Come si dice diabete di tipo 1 nelle altre grandi lingue?
 Bronchitein inglese: diabetes type 1  Bronchitein tedesco: Diabetes Typ 1
 Bronchitein francese: diabète de type 1  Bronchitein spagnolo: diabetes tipo 1
 Bronchitein portoghese: diabetes tipo 1

Informazioni sulla redazione: questo articolo è stato modificato il 11.10.2018

CONTROLLO QUALITÀ

Ultimo aggiornamento:

Xavier Gruffat

11.10.2018

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