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Creafarma > Malattie – Disturbi > Diabete di tipo 2
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Diabete di tipo 2

Riassunto del diabete di tipo 2

Riassunto del diabete di tipo 2Il diabete di tipo 2 si sviluppa quando il corpo diventa resistente agli effetti dell’insulina o quando il pancreas (organo responsabile della sintesi dell’insulina) non ne produce o ne produce una quantità insufficiente per mantenere un livello normale di glucosio. Questi due fattori possono quindi causare iperglicemia, e lo zucchero pertanto rimane nel sangue ed entra meno facilmente nelle cellule. Questo eccesso di glucosio nel sangue provoca varie complicazioni talvolta molto pericolose per la salute.

L’incidenza della malattia è aumentata in maniera considerevole negli ultimi anni, sia nei paesi industrializzati (Stati Uniti) che nei paesi emergenti (Cina) o in via di sviluppo. Le cattive abitudini alimentari, come i pasti rapidi (fast food) o il consumo di bevande gassate, spiegano in gran parte questo aumento molto significativo: il legame tra obesità e diabete di tipo 2 è evidente. Il diabete di tipo 2 rappresenta oltre il 90% dei casi di diabete, mentre il diabete di tipo 1 è molto meno frequente. A livello mondiale, si stima che il 5% della popolazione tra i 20 e i 79 anni sia affetta da diabete di tipo 2. Negli Stati Uniti la percentuale arriva addirittura al 12% della popolazione, secondo un sondaggio pubblicato nel febbraio 2013, ovvero 29 milioni di americani.

La predisposizione genetica spiega in parte il diabete di tipo 2, ma diversi fattori possono portare a questo tipo di diabete, come l’obesità e in particolare il consumo eccessivo di grassi o zuccheri, la mancanza di esercizio fisico, ecc.

La malattia non presenta sempre dei sintomi molto evidenti, soprattutto nei suoi primi anni, ritardandone la diagnosi. In effetti, un numero significativo di persone non sanno di essere affette da questa malattia metabolica; negli Stati Uniti, l’ Associazione Americana del Diabete stima che un terzo dei pazienti si trovi in questa situazione. I sintomi del diabete possono comprendere: sete intensa, frequente voglia d’urinare, fame, stanchezza, problemi alla vista o perdita di peso.

La diagnosi è basata sulla misurazione della glicemia, ed è anche possibile determinare la percentuale di emoglobina glicata, metodo diagnostico ampiamente utilizzato.

Se il diabete di tipo 2 non viene adeguatamente trattato, può portare (soprattutto a lungo termine) a gravi complicazioni a livello cardiovascolare (ictus, infarto e danni ad alcuni vasi sanguigni che possono condurre alla cecità), o a livello nervoso, soprattutto nelle estremità (rischio amputazione in caso d’infezioni ai piedi).

Il primo trattamento solitamente proposto dal medico è un cambiamento dello stile di vita e soprattutto delle abitudini alimentari. Se non si osserva nessun effetto positivo sulla glicemia o se il paziente non è in grado di modificare alcune (cattive) abitudini, il medico può prescrivere farmaci ipoglicemizzanti, di solito da assumere per via orale (compresse). Nei casi gravi di diabete di tipo 2, il medico può anche prescrivere l’insulina (trattamento di solito utilizzato in caso di diabete di tipo 1).

Non ci sono trattamenti che curano le cause del diabete, ma è possibile controllarlo o prevenirlo grazie alle terapie menzionate in precedenza.

I pazienti affetti da diabete di tipo 2 devono essere molto disciplinati e devono seguire alcuni consigli pratici: adottare una dieta sana ed equilibrata, assumere correttamente i farmaci, controllare il tasso glicemico, effettuare regolarmente gli esami del colesterolo e di altri parametri sanguigni, controllare la pressione arteriosa.

Per prevenire il diabete i consigli più preziosi sono: mangiare in modo sano (con alimenti ricchi di fibre), limitare il consumo di grassi e svolgere attività fisica in modo regolare.

Definizione

 Il diabete di tipo 2 è una malattia metabolica caratterizzata dalla difficoltà dell’organismo di utilizzare l’insulina: le persone colpite dal diabete di tipo 2 hanno quindi una bassa sensibilità all’insulina (ormone che permette l’ingresso dello zucchero nelle cellule). Vi può anche essere a volte una mancanza o una diminuzione della produzione di insulina da parte del pancreas.

Definizione diabete di tipo 2

Questi due fattori possono quindi causare iperglicemia, dato che lo zucchero rimane nel sangue ed entra meno facilmente nelle cellule.

Lo zucchero è un nutriente essenziale, si tratta della prima fonte di energia per l’organismo. Per semplificare, l’insulina svolge il ruolo di chiave e permette di “aprire la porta” allo zucchero, che si trova nel circolo sanguigno, per farlo entrare nelle cellule.

Il diabete di tipo 2 è in costante aumento, soprattutto a causa di un’ “epidemia” d’obesità causata da una cattiva alimentazione e dall’aumento di uno stile di vita sedentario nella popolazione.

Nel caso in cui non venga intrapreso alcun trattamento del diabete di tipo 2 (gli effetti negativi compaiono generalmente dopo 10-15 anni), le conseguenze sono soprattutto una macroangiopatia, con interessamento delle vene coronarie, e una possibile insufficienza cardiaca. Possono inoltre comparire dei problemi a livello nervoso, con perdita di sensibilità e dolore profondo, soprattutto nelle estremità (piedi).

Non esistono trattamenti per curare la causa del diabete, ma è possibile controllarlo o prevenirlo grazie alle terapie menzionate in precedenza. Leggere trattamento del diabete di tipo 2

Epidemiologia

L’incidenza della malattia è aumentata notevolmente negli ultimi anni, sia nei paesi industrializzati (Stati Uniti) che nei paesi emergenti (Cina) o in via di sviluppo.

Si deve sapere che il diabete di tipo 2 rappresenta oltre il 90% dei casi di diabete, mentre il diabete di tipo 1 è molto meno frequente.

– A livello mondiale, si stima che il 5% della popolazione tra i 20 e i 79 anni sia colpita da diabete di tipo 2.

– Uno studio pubblicato a febbraio 2013 stima che circa il 12% (1 su 8) della popolazione degli Stati Uniti sarebbe affetta dal diabete di tipo 2.

– Negli Stati Uniti, nel 2018 circa 30 milioni di americani soffrirebbero di diabete di tipo 2, secondo un articolo del Wall Street Journal pubblicato nel marzo 2018.Questo dato rappresenta quasi il 10% della popolazione americana.

Nel 2017, uno studio condotto dai Centers of Disease Control and Prevention (CDC) ha decretato che circa il 12% degli americani soffre di diabete. Sempre secondo il CDC, tra le persone con diagnosi di diabete circa 1 terzo riceve insulina in forma iniettabile.

Cause

Il diabete di tipo 2 può essere causato da fattori genetici (ereditari), ma è più spesso causato, o comunque fortemente influenzato, da uno stile di vita poco sano. Alcuni esempi sono:

Cause diabete di tipo 2

– Obesità o sovrappeso  : sono la prima causa del diabete di tipo 2 (80% dei casi)

– Cattiva alimentazione (cibi troppo grassi o troppo zuccherati, troppe bibite gassate, troppa carne rossa …)

Un importante studio statunitense pubblicato nel mese di agosto 2011 mostra che il consumo di carne rossa, soprattutto di carne rossa lavorata, aumenta molto chiaramente il rischio di diabete di tipo 2. Gli autori di questa ricerca hanno scoperto che il fatto di consumare 100 grammi di carne rossa ogni giorno aumenterebbe del 19% il rischio di diventare diabetici. Questo rischio sale al 51% se si mangiano anche solo 50 grammi di carne rossa trasformata, cioè un wurstel, una salsiccia o due fette di pancetta.

Uno studio realizzato nel 2017 dalla Duke-NUS Medical School di Singapore ha dimostrato che mangiare carne e pollame aumenta il rischio di diabete (di tipo 2). Il ferro, sotto forma di eme (ferro eme), che si trova in grandi quantità nella carne e nel pollame, spiega in parte questo aumento del rischio di soffrire di diabete. L’aumento del rischio di diabete non è stato osservato in coloro che consumano pesce o frutti di mare. Questo studio è stato pubblicato il giorno 22 agosto 2017, sulla rivista American Journal of Epidemiology.

– Mancanza di attività fisica (sedentarismo)

– Il tabacco (secondo uno studio svizzero del 2007, il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2 per i fumatori aumenterebbe del 44%)

Come si può vedere, questi fattori sono spesso correlati, se si mangia male e si fa poco esercizio si ha una naturale tendenza a ingrassare e a sviluppare il diabete di tipo 2, instaurando un circolo vizioso. Questo stile di vita non sano può favorire anche la comparsa di malattie come l’ipertensione o il colesterolo alto.

– Farmaci (statine…). Un studio finlandese approfondito, pubblicato nel marzo 2015 nella rivista europea specializzata Diabetologia, ha dimostrato che il rischio di diabete di tipo 2, almeno tra gli uomini bianchi (lo studio ha coinvolto più di 8.700 uomini bianchi finlandesi tra i 45 a i 73 anni), era circa due volte maggiore nelle persone che assumono statine rispetto a quelle che non le assumono e del 46% più elevato dopo aver considerato i fattori di correzione come l’obesità, per non falsare i risultati. Secondo i ricercatori, le statine aumentano la resistenza all’insulina dell’ordine del 24% e riducono la secrezione di insulina del 12%.

Inoltre, i medici parlano di sindrome metabolica quando queste quattro malattie sono presenti insieme: diabete, sovrappeso, ipertensione e colesterolo alto.

La sindrome metabolica è evidentemente pericolosa per la salute con un aumento del rischio di ictus, cecità, infarto miocardico, arteriosclerosi, … Il medico consiglia la terapia da seguire.

– Lo stress da lavoro, soprattutto tra le donne. Lo stress da lavoro sembra favorire il diabete attraverso due meccanismi: perturbazione del sistema neuroendocrino e del sistema immunitario che porta a un aumento della produzione di ormoni come il cortisolo e l’adrenalina, e cambiamenti nel comportamento alimentare e nel consumo energetico, forse come forma di compensazione.

– L’assunzione di farmaci come le statine o alcuni antipertensivi.

La schizofrenia potrebbe aumentare direttamente il rischio di diabete, secondo uno studio pubblicato nel mese di gennaio 2017 sulla rivista specializzata JAMA Psychiatry. Il rischio di soffrire di diabete nelle persone con schizofrenia sarebbe 3 volte superiore rispetto a quello della popolazione in generale. Questi risultati provengono da uno studio condotto da alcuni ricercatori del King’s College di Londra. Le persone con schizofrenia hanno una minore aspettativa di vita, anche fino a 30 anni in meno, rispetto al resto della popolazione, in quanto questa malattia psichiatrica aumenta il rischio di soffrire di diabete e di infarto del miocardio con il diabete come fattore di rischio importante.

Cancro al pancreas e diabete

L’insorgenza inattesa del diabete, ad esempio in una persona di peso normale, può essere un precursore del cancro al pancreas, secondo un team di ricercatori della Mayo Clinic. Il cancro del pancreas è uno dei tumori più mortali con un tasso di sopravvivenza a cinque anni negli Stati Uniti inferiore al 10% nel 2018. Prima questo cancro viene rilevato, migliori sono le possibilità di trattamento. Infatti, spesso la malattia passa inosservata fino alla comparsa di una forma avanzata di cancro, con la formazione di metastasi, ad esempio. Ma come i ricercatori della Mayo Clinic hanno scoperto e riportato nel novembre 2018, per un piccolo numero di casi di tumore al pancreas, un indizio può aiutare i medici a trovare il tumore precocemente, mentre è ancora curabile.  Questo indice è una diagnosi inaspettata di diabete. I medici generici o i medici di famiglia dovrebbero riflettere maggiormente sulla possibilità di un cancro al pancreas quando viene diagnosticato un diabete, soprattutto negli anziani, con peso normale o che fumano. In questi rari casi, il diabete è causato direttamente dal cancro al pancreas. L’insulina è nota per essere prodotta nel pancreas.

Persone a rischio

Le cause esatte del diabete di tipo 2 non sono ancora completamente note. Tuttavia, possono essere definiti alcuni fattori di rischio ed alcune categorie di individui a più alto rischio:

Persone a rischio diabete di tipo 2

– Le persone obese: le cellule adipose (adipociti) sono più resistenti all’insulina. Il grasso addominale, in modo particolare, aumenta il rischio di essere affetti da diabete di tipo 2.

– Le persone sedentarie: la mancanza di esercizio fisico può favorire il diabete di tipo 2.

– Le persone con precedenti familiari di diabete di tipo 2. I geni svolgono un ruolo importante nello sviluppo di questa malattia metabolica.

– Alcuni gruppi etnici come gli ispanici, i neri, gli indiani e gli asiatici corrono un rischio maggiore di soffrire di questo tipo di diabete.

– L’età, il rischio è più alto dopo i 45 anni.

– Le persone in una condizione di pre-diabete: si tratta di persone con un tasso glicemico più alto della media, ma non (ancora) tale da poter essere definito diabete.

– Le donne in gravidanza: leggere il nostro dossier sul diabete gestazionale

– Le persone con psoriasi presentano un aumentato rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a quelle che non soffrono di psoriasi, e il rischio aumenta notevolmente a seconda della gravità della malattia. Gli scienziati hanno scoperto che le persone con psoriasi che copre il 10% del loro corpo o più presentano il 64% in più di probabilità di sviluppare il diabete rispetto a quelle che non soffrono di psoriasi, indipendente da fattori di rischio tradizionali, come il peso corporeo. Questo è il primo studio che dimostra un legame tra la gravità della psoriasi e l’aumento del rischio di diabete nelle persone con questa malattia della pelle. Secondo un comunicato sullo studio pubblicato il 14 novembre 2017, il tipo di infiammazione osservato nella psoriasi è noto per promuovere resistenza all’insulina (all’origine del diabete). Questi risultati provengono da uno studio condotto dall’Università della Pennsylvania (University of Pennsylvania) e pubblicato nel novembre 2017 sulla rivista scientifica Journal of the American Academy of Dermatology (DOI: 10.1016/j.jaad.2017.10.050).

Sintomi

I sintomi del diabete di tipo 2 sono purtroppo raramente individuabili senza eseguire un esame del sangue (misura della glicemia): da ciò deriva l’importanza di effettuare regolari controlli medici, soprattutto per le persone in sovrappeso, per le quali il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 è più elevato.

In alcuni casi però, possono essere visibili alcuni segnali e sintomi del diabete di tipo 2:

– Una sete intensa: un’elevata concentrazione di zucchero nel sangue provoca il rilascio di liquidi dalle cellule verso il sangue, per effetto osmotico. Da ciò deriva la sete.

– Un frequente stimolo a urinare, per la stessa ragione che genera la sete: i liquidi fuoriescono dalle cellule per effetto osmotico, entrano nel circolo sanguigno e vengono poi parzialmente eliminati dai reni, ragione per cui si dovrà urinare con una certa frequenza.

– Appetito: le cellule infatti ricevono meno glucosio (che rimane nel sangue), ed invieranno al cervello il messaggio che il corpo ha fame

– Una perdita di peso: dato che il corpo utilizza meno il glucosio, vengono utilizzate le riserve del corpo e in particolare le cellule adipose, causando una perdita di peso.

– Stanchezza : proprio come per la fame o la perdita di peso, le cellule si ritrovano prive di glucosio, generando pertanto una sensazione generale di stanchezza.

– Una diminuzione della vista (stadio avanzato del diabete)

– Una visione offuscata e un rischio di sviluppare altri disturbi oculari: glaucoma, cataratta

– Problemi di cicatrizzazione

– Problemi cutanei (pelle secca) e delle mucose (gengiviti). La pelle diventa più secca a causa di una scarsa circolazione sanguigna, e anche le gengive possono venire danneggiate aumentando il rischio di gengivite.

– Un aumento del numero di infezioni; il diabete indebolisce il corpo, rendendolo più sensibile agli agenti infettivi

– La comparsa di zone scure sulla pelle, malattia definita acantosis nigricans.

– Disfunzione erettile, negli uomini: la scarsa circolazione spiegherebbe questo problema

– Infezioni vaginali, nelle donne: il diabete ne aumenta il rischio

– Una perdita di sensibilità, specialmente nei piedi: leggere anche di seguito, alla voce complicazioni del diabete di tipo 2

In caso di sintomi di questo tipo è necessario consultare immediatamente un medico, perché le conseguenze di una mancanza di trattamento, nell’arco di 10-15 anni, possono rivelarsi molto gravi: ad esempio una macroangiopatia (danni alle vene o arterie) con complicazioni a livello cardiaco (per es. insufficienza cardiaca), così come problemi di cancrena o a livello oculare.

Diagnosi

La diagnosi del diabete di tipo 2 si basa principalmente sulla misurazione del tasso di zucchero nel sangue e dell’emoglobina glicata.

Diagnosi diabete di tipo 2

– Test di glicemia a digiuno (o lontano da un pasto): si prelevano dei campioni di sangue e si misura il livello generale di zucchero in mg / dl o mmol / L. Livelli di glucosio nel sangue, a digiuno, superiori a 126 mg / dL indicano il diabete e, quindi, una condizione d’iperglicemia. Tra 100 e 125 mg / dl si parla di pre-diabete e sotto i 100 mg / dL il valore è considerato normale.

– Test dell’emoglobina glicata (A1c): questo test misura la percentuale di glucosio legato all’emoglobina. Maggiore è il livello di zucchero nel sangue, maggiore è la percentuale di emoglobina glicata. Valori di emoglobina glicata superiori al 6,5%, calcolati su una media ottenuta da due diversi esami, indicano che il paziente ha il diabete. Un risultato compreso tra 5,4 e 6,5% mostra uno stato di pre-diabete.
Tuttavia, una società universitaria americana ha raccomandato in data 8 marzo 2018 di ridurre l’obiettivo del valore dell’emoglobina glicata (AC1) a valori compresi tra il 7% e l’8% nei pazienti con diabete di tipo 2. L’American College of Physicians ha preso questa decisione all’inizio di marzo 2018 sulla base di studi, cosa che non ha reso unanimi i pareri tra le altre associazioni mediche come l’American Diabetes Association. Quest’ultima stima che il valore dell’emoglobina glicata (AC1) come valore obiettivo dovrebbe essere del 7% o inferiore.

Dopo i 45 anni (o prima per le persone a rischio, come gli obesi), i pazienti dovrebbero monitorare regolarmente la glicemia e fare un check-up ogni anno.

Complicazioni

Il diabete di tipo 2 è una malattia che può presentare gravi complicazioni per la salute, soprattutto tra le persone che non sono adeguatamente trattate o che non sanno di soffrire di questa malattia metabolica. La percentuale di diabetici che non sanno di essere affetti da diabete di tipo 2 ammonta a un terzo, negli Stati Uniti.

In effetti, quando il diabete non è adeguatamente trattato (iperglicemia), si possono riscontrare le seguenti complicazioni (leggere anche alla voce sintomi del diabete di tipo 2, perché la differenza tra sintomo e complicazione non è sempre chiara):

– Sistema cardiovascolare: i vasi sanguigni e i capillari vengono danneggiati. Le complicanze possono includere: insufficienza cardiaca, infarto, aterosclerosi, ictus, ipertensione.

Secondo l’American Heart Association (“Associazione Cardiaca Americana”), il rischio di essere colpiti da ictus risulta due volte più alto tra i diabetici rispetto ai soggetti non affetti da questa malattia, e quello relativo alle malattie cardiache quattro volte maggiore.

– Neuropatia: una malattia del sistema nervoso, soprattutto dei nervi. In caso di diabete, si tratta in generale dei nervi delle regioni periferiche. Si osservano dolore e formicolii. Possono anche essere colpiti altri nervi del tratto digestivo, il che può provocare nausea, vomito, diarrea o anche stitichezza.

– “Piede diabetico”: poiché il sangue non arriva in quantità sufficiente ai piedi, ne consegue un rischio maggiore di sviluppare un’infezione che può portare a necrosi, il che obbligherà in alcuni casi il medico a dover amputare il piede o una parte di esso.

– Problemi renale: molte persone diabetiche possono sviluppare problemi renali. In alcuni casi può il paziente può andare incontro ad insufficienza renale, grave malattia che può condurre alla dialisi.

– Disturbi oculari come la retinopatia, grave malattia della retina, che può portare alla cecità.

– Aumento del rischio di infezioni, soprattutto in bocca (denti e gengive, rischio di gengivite) e sulla la pelle. Il paziente con diabete di tipo 2 sarà più fragile e quindi meno resistente alle infezioni.

– Osteoporosi: il diabete di tipo 2 può influenzare la densità ossea. Soprattutto tra le donne, il diabete è un fattore di rischio per l’osteoporosi.

– Disturbi dell’udito: le lesioni all’apparato uditivo provocate dal diabete possono portare alla cecità.

– Alzheimer: anche se non se ne conosce ancora la ragione, il diabete aumenta il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer.

 Sindrome metabolica

I medici spesso rilevano una sindrome metabolica associata al diabete (questa malattia ne fa parte).

Questa sindrome comprende appunto il diabete (spesso di tipo 2), così come l’obesità, l’ipertensione e il colesterolo alto: essa è pericolosa per la salute del paziente e aumenta il rischio di ictus, cecità, infarto miocardico o aterosclerosi. Il medico può darvi ulteriori informazioni su questa malattia metabolica e prescrivere un trattamento adeguato.

Trattamento

Trattamento diabete di tipo 2

  1. La prima misura da prendere in caso di diabete di tipo 2 è modificare il proprio stile di vita, facendo una dieta (mangiare in modo più sano) e facendo più attività fisica (sport, camminate,…): secondo uno studio americano condotto su bambini di 5 anni, questa misura sembrerebbe più efficace di un trattamento farmacologico soprattutto per le persone in sovrappeso.
  2. La seconda misura, in caso di fallimento della prima, è quello di instaurare, sotto la guida del proprio medico curante, un trattamento farmacologico con delle medicine chiamate ipoglicemizzanti orali (vedi le varie classi di seguito) o con insulina in caso di resistenza o di diabete di tipo 2 grave.

Agenti ipoglicemizzanti assunti per via orale (es. compressa) e mediante iniezione (ad es. puntura):
Farmaci usati abitualmente contro il diabete di tipo 2 (farmaci in vendita sotto forma di compresse)

1. Le sulfaniluree (p. es.glibenclamide,….), trattamento interessante per le persone anziane e non obese.

2. I biguanidi (p. es. metformina,…), trattamento interessante per le persone obese. La metformina è ampiamente usata per il trattamento del diabete di tipo 2. La sua efficacia è dimostrata e ben supportata. La metformina inibisce la gluconeogenesi nel fegato, cioè la formazione di glucagone.

3. I glitazoni.

4. Gli inibitori dell’alfa-glucosidasi (p. es. acarbosio,…).
L’obiettivo finale del trattamento del diabete di tipo 2 è di raggiungere un tasso di glicemia a digiuno inferiore a 6,1 mmol/L (notiamo che le raccomandazioni sul tasso glicemico possono variare da un paese all’altro e di anno in anno, tasso di glicemia indicato qui a titolo puramente indicativo, solo il medico può definire il tasso di glicemia da raggiungere per ciascuno).

5. Gli analoghi del GLP-1 (es. exenatide, liraglutide). Questi farmaci, immessi sul mercato nel 2010, possono anche favorire la perdita di peso, parlatene con il medico.
Semaglutide
Negli Stati Uniti, la FDA ha autorizzato, a partire dal 5 dicembre 2017, la commercializzazione di un farmaco indicato contro il diabete di tipo 2, il semaglutide (Ozempic). Questo farmaco, iniettato una volta alla settimana, agisce stimolando la produzione di insulina dal corpo e riducendo l’appetito. Uno studio condotto dalla società che commercializza questo farmaco (Novo Nordisk) ha dimostrato che in un periodo di 56 settimane i pazienti che assumevano una bassa dose di Ozempic hanno perso in media 4,3 kg e quelli che hanno assunto una dose elevata ne hanno persi 6,1 kg. Lo studio contava ben 1200 partecipanti. L’Ozempic appartiene a una classe di farmaci per il diabete, gli analoghi del GLP-1, che presentano alcuni gravi effetti collaterali come danni renali e l’infiammazione del pancreas. (Fonti: con informazioni da CBSNews e dal sito Drugs.com)

6. Gli inibitori del DPP-4. Si tratta di una nuova classe di farmaci apparsa nella decade del 2010. Tale classe comprende, ad esempio, l’alogliptin disponibile in Svizzera dal 2014.

L’obiettivo finale del trattamento del diabete di tipo 2 è quello di raggiungere dei livelli di glicemia a digiuno inferiori a 6,1 mmol / L (valore solo indicativo – si noti che le raccomandazioni sui livelli glicemici possono variare da un paese all’altro e da un anno all’altro – solo il medico potrà stabilire il vostro tasso glicemico ideale).

La chirurgia bariatrica può essere un’opzione interessante per i pazienti obesi con un indice di massa corporea (IMC) superiore a 35. Questa intervento chirurgico non deve essere eseguito per le persone a rischio.

Per le donne incinte, è importante informare il medico e adattare il trattamento alla gravidanza.

Il medico può anche prescrivere farmaci per controllare l’ipertensione e il colesterolo, anche quando i due valori non sono troppo elevati (l’obiettivo è di carattere preventivo).

 Fitoterapia

– A nostro parere, non ci sono piante veramente efficaci per curare il diabete è di tipo 2. Con il proprio medico dunque, è meglio privilegiare le terapie convenzionali.

Tuttavia, secondo un internauta di creapharma.ch, bere tisane a base di mate, contribuirebbe a stabilizzare i livelli di glicemia nel diabete è di Tipo II (informazione non confermata scientificamente, ma che sembra abbastanza plausibile), chiaramente sempre come complemento alla terapia tradizionale.

Altre piante, proposte talvolta in aggiunta ai trattamenti convenzionali per stabilizzare la glicemia, possono essere il ginseng o il finocchio.

– Secondo uno studio condotto a partire da giugno 2016, l’aloe assunta per via orale sarebbe efficace contro il diabete, almeno in parte, infatti, ridurrebbe i livelli di zucchero nel sangue. Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno effettuato una meta-analisi, uno studio di studi. Gli studiosi hanno osservato una diminuzione della glicemia a digiuno e dell’emoglobina glicata (HbA1c), due marcatori del diabete, nelle persone che assumevano l’aloe per via orale. Questa meta-analisi ha contato 283 partecipanti. In particolare, l’assunzione di aloe ha condotto ad una diminuzione media della glicemia a digiuno pari a 46,6 mg/dl (0,466 g/L) e dell’HbA1c del 1%. Questo studio è stato condotto, in particolare, presso il dipartimento di farmacia dell’University of the Pacific in California negli Stati Uniti, e pubblicato in data 17 giugno 2016 sulla rivista specializzata The Journal of Alternative and Complementary Medicine.

– Alcune piante, tuttavia, sembrano avere un effetto interessante per prevenire il diabete di tipo 2, come il caffè. Diversi studi, dell’Università di Harvard (nel 2004 e 2014), hanno dimostrato un legame tra consumo di caffè e diabete di tipo 2. Più una persona consuma caffè e più il rischio di soffrire di diabete di tipo 2 diminuisce.
Bere 3 tazze di caffè al giorno è stato associato ad una diminuzione del rischio di soffrire di diabete di tipo 2, secondo un ampio studio (studio generale o umbrella review in inglese) pubblicato il 22 novembre 2017 sulla rivista britannica The BMJ (DOI: 10.1136/bmj.j5024). Questo studio ha anche dimostrato che bere 3-4 tazze di caffè al giorno riduce il rischio di mortalità generale e di malattie cardiache.

Consigli utili

Il diabete di tipo 2 è una malattia complessa che richiede molta attenzione e vigilanza. Alcuni suggerimenti possono essere molto utili per contribuire a stabilizzare e controllare la glicemia:

Consigli utili diabete di tipo 2

In caso di diabete di tipo 2 è molto importante seguire uno stile di vita sano:

– Prima di tutto, è importante misurare la glicemia regolarmente. Il vostro medico vi potrà dare dei consigli a proposito.

– Seguire una dieta sana (ricca di verdura, due frutti al giorno, zuccheri lenti,…), evitare di bere troppe bibite gassate, preferire la pasta o il riso (zuccheri lenti) e mangiare solo durante i pasti, vale a dire evitare gli spuntini.

Evitare di mangiare troppa carne rossa, in particolare quelle trasformate come le salsicce o gli hot dog (vedi anche alla voce cause diabete di tipo 2).

– Fare attività fisica (sport, passeggiate)

– I punti precedentemente menzionati  (alimentazione sana ed esercizio fisico) sono importanti per perdere peso, fattore molto positivo per il diabete poiché stabilizza la glicemia: infatti sono spesso le cellule adipose le più resistenti all’insulina (dimagrire permette quindi un maggior ingresso di zucchero nelle cellule).

Ulcere del piede
 Complicazioni diabete di tipo 1– Lavare i piedi regolarmente e controllare che non ci siano ferite o piaghe, anche piccole. Infatti, il diabete mal trattato può causare gravi complicazioni ai piedi a seguito di un’interruzione dell’afflusso di sangue ai capillari. Nei casi avanzati, si parla di ulcere del piede (in inglese: diabetic foot ulcers) che sono ferite aperte. Le ferite si sviluppano perché il diabete danneggia i nervi e i vasi sanguigni nei piedi.
Va evidenziato che un diabetico può avere una sensibilità inferiore a livello dei piedi rispetto a una persona che non soffre della malattia. Da qui l’importanza di controllare regolarmente i propri piedi o quelli di una persona che soffre di diabete, anche se non si sente dolore. In caso di lesioni al piede sospette, consultare direttamente un medico.
Nei casi avanzati, le ulcere del piede sono così gravi che possono portare all’amputazione. In uno studio condotto dall’Università di Leeds e pubblicato il 20 novembre 2017 sulla rivista scientifica Diabetic Medicine (DOI:10.1111/dme.13537) più della metà dei 299 pazienti studiati non hanno visto la loro ulcera del piede guarire per un anno o più e un paziente su sette ha dovuto subire amputazione di uno o entrambi i piedi. Come visto in questo studio, le ulcere del piede sono lente a guarire e soggette a infezioni. Nel Regno Unito, le ulcere del piede hanno colpito circa un quarto dei 3,3 milioni di persone con diabete nel 2017, secondo una dichiarazione del novembre 2017 pubblicata dall’università di Leeds.

– Limitare il consumo di alcol, poiché può avere un effetto negativo sul diabete.

– Sorvegliare i sintomi d’ipoglicemia, che possono includere: sudorazione, tremori, fame, ansia, vertigini, affaticamento, cefalea, visione offuscata, irritabilità, pallore, debolezza o accelerazione del ritmo cardiaco. L’ipoglicemia può essere la conseguenza di un trattamento non corretto.

Fare molta attenzione all’ipoglicemia, poiché può presentarsi in qualsiasi momento, ad esempio quando si guida o quando si utilizzano macchinari da cantiere. Prima di svolgere questi tipi di attività, è opportuno verificare il livello di glucosio nel sangue e assicurarsi che sia sufficientemente elevato.

Per trattare e prevenire l’ipoglicemia, tenete sempre a portata di mano una bevanda o un alimento dolce. Se siete in uno stato di ipoglicemia, riposate 15 minuti e poi rimisurate la glicemia.

– Prestare attenzione ai segnali di iperglicemia, ovvero all’aumento del tasso di zucchero nel sangue (di solito nel caso in cui ci si dimentica di assumere l’insulina). I sintomi dell’iperglicemia (diabete) possono essere: bisogno frequente di urinare, stanchezza, visione offuscata, aumento della sete, nausea o anche difficoltà di concentrazione.

– Fare regolarmente un controllo per individuare eventuali disturbi della vista (una possibile complicanza del diabete).

– Essere in regola con le vaccinazioni. Un livello elevato di zucchero (iperglicemia) può indebolire il sistema immunitario e rendere più sensibili alle infezioni

– Prendersi cura delle gengive e della salute oro-dentale.

– Controllare il colesterolo e la pressione sanguigna.

– Smettere di fumare: il fumo aumenta l’incidenza e il rischio di complicanze del diabete.

– Gestire lo stress, soprattutto mediante tecniche di rilassamento. Lo stress può essere dannoso per i pazienti diabetici.

Prevenzione

Il diabete è una malattia grave che richiede molta disciplina da parte del paziente. Pertanto, è importante mantenere un atteggiamento positivo nei confronti della malattia e seguire le raccomandazioni mediche.

A differenza del diabete di tipo 1, è possibile in qualche modo prevenire il diabete di tipo 2, soprattutto attraverso regole per migliorare lo stile di vita ed avere abitudini più sane; ecco alcuni consigli:

Prevenzione diabete di tipo 2

– Adottare e rispettare una dieta sana. Evitare i dolciumi, le bibite e i grassi in eccesso. Preferire frutta e verdura.
Limitare anche il consumo di carni rosse specialmente quelle trasformate.

– Consumare uno yogurt al giorno potrebbe ridurre il rischio di diabete di tipo 2 del 18%, secondo un importante studio americano che analizza i dati di oltre 100.000 pazienti pubblicato alla fine di novembre 2014 sulla rivista “BMC Medicine”. Per i ricercatori, l’assunzione giornaliera di yogurt potrebbe essere un elemento da considerare per una dieta sana ed equilibrata. Il consumo di altri prodotti lattiero-caseari come il latte o il formaggio non ha dimostrato avere effetti. Questo studio è stato condotto sotto la supervisione del Dr. Franck Hu della Harvard School of Public Health di Boston, Stati Uniti.

– Mangiare più fibre, importanti per controllare il peso: è noto che l’obesità abbia un effetto negativo sul diabete. Evitare diete miracolose, poiché spesso fanno più male che bene nel lungo periodo.

– Dieta mediterranea e diabete
La dieta mediterranea può essere un buon modo per migliorare i livelli di zucchero nel sangue nelle persone con diabete, secondo uno studio tedesco condotto dall’istituto Deutsche Institut für Ernährungsforschung. La presenza di grandi quantità di fibre alimentari in frutta e verdura sembra essere alla base di questi effetti benefici sul diabete, come rilevato dai ricercatori tedeschi. Per raggiungere le loro conclusioni, gli scienziati hanno preso in considerazione più di 5.000 partecipanti. In confronto con altre diete (ad esempio, la dieta paleo), la dieta mediterranea è stata la più efficace nel ridurre il glucosio nel sangue a digiuno. Questo studio è stato pubblicato il 4 gennaio 2018 sulla rivista scientifica European Journal of Epidemiology (doi: 10.1007/s10654-017-0352-x).

– Svolgere regolarmente dell’attività fisica: ciò aiuta a mantenere la glicemia a livelli normali e aumenta la sensibilità all’insulina, dando benefici sia nella prevenzione che nella terapia del diabete.

– Se si soffre di diabete di tipo 2, è meglio consumare frutta intera invece dei succhi. Secondo uno studio americano della Harvard Medical School, pubblicato nel mese di agosto del 2013, si raccomanda inoltre di variare i frutti consumati ogni giorno, per esempio, si consiglia di consumare ogni giorno vari tipi di frutta, come una banana, una mela, una pera, uva, ecc. Consultare sempre il medico o nutrizionista per ulteriori informazioni e una consulenza personalizzata.
Uno studio francese pubblicato nel 2017 ha dimostrato che il consumo di antiossidanti provenienti da frutta, verdura, legumi e tè (ad esempio il tè nero) era associato a una riduzione del rischio di diabete di tipo 2. Tra gli antiossidanti, si possono elencare in particolare le vitamine C ed E, i licopeni e i flavonoidi. Il caffè che è ricco di antiossidanti non è stato preso in considerazione, poiché alcuni studi hanno già dimostrato in passato un’associazione tra questa bevanda e la riduzione del rischio di diabete di tipo 2. Questo studio francese condotto dall’INSERM ha visto partecipare 64.223 donne tra il 1993 e il 2008. Al momento dell’ingresso allo studio stesso, ogni donna non soffriva né di diabete né di malattie cardiovascolari. Le partecipanti dovevano compilare un modulo che includeva più di 200 alimenti tra cui scegliere per qualificare la loro dieta. Ogni alimento possedeva un effetto antiossidante. I risultati hanno dimostrato che il rischio di diabete diminuiva con un aumento del consumo di alimenti ricchi di antiossidanti fino a un livello di 15 mmol/giorno, oltre il quale l’effetto raggiungeva un plateau. Questo studio è stato pubblicato on-line il 9 novembre 2017, sulla rivista europea Diabetologia (DOI:10.1007/s00125-017-4489-7).

Fonti:
The BMJ (DOI: 10.1136/bmj.j5024), Diabetologia (DOI:10.1007/s00125-017-4489-7), Diabetic Medicine (DOI:10.1111/dme.13537), American College of Physicians

Come si dice diabete di tipo 2 nelle altre grandi lingue ?
 in inglese: diabetes type 2  in tedesco: Diabetes Typ 2
 in francese: diabète de type 2  in spagnolo: diabetes tipo 2
 in portoghese: diabetes tipo 2

Informazioni sulla redazione: questo articolo è stato modificato il 15.10.2019

CONTROLLO QUALITÀ

Ultimo aggiornamento:

Xavier Gruffat

15.10.2019

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