Raffreddore da fieno
Riassunto del raffreddore da fieno (rinite allergica stagionale – febbre da fieno)
Se l’arrivo della primavera evoca per molti di noi la dolcezza dell’aria e il ritorno delle belle giornate, per alcuni questo periodo è soprattutto sinonimo di disagio. La causa del loro tormento è il raffreddore da fieno, una rinite allergica causata dai pollini degli alberi (nella foto), da graminacee e varie piante erbacee, sparsi dal vento. Sintomi frequenti: bruciore, rossore, gonfiore e lacrimazione degli occhi, continui starnuti, naso che cola abbondantemente o al contrario naso chiuso, prurito intenso…
La comparsa e la gravità di questi sintomi del raffreddore da fieno dipendono dalla quantità di allergeni presenti nell’aria e dal grado di sensibilità della persona. Tra il 50% e il 90% dei soggetti con raffreddore da fieno si ritrovano antecedenti di allergie in famiglia (predisposizione genetica).
La frequenza di raffreddore da fieno varia a seconda delle zone, delle stagioni o delle condizioni atmosferiche. La rinite allergica costituisce un importante problema di salute pubblica in tutto il mondo, per la sua diffusione, per l’importanza della popolazione colpita, per l’impatto sulla qualità della vita dei pazienti e per i costi che essa genera per la società.
Il raffreddore da fieno e la sensibilità alle allergie ai pollini aumentano durante l’età scolare e raggiungono un picco durante l’adolescenza (vedi foto). Da qualche tempo, l’inquinamento atmosferico urbano è sempre più considerato come una delle potenziali cause o uno dei fattori scatenanti l’allergia, anche se ciò è ancora in discussione.
A seconda della gravità dei sintomi, viene proposta una cura in più fasi che consiste nell’ evitare gli allergeni (spesso difficile), nel seguire un trattamento farmacologico e l’immunoterapia (desensibilizzazione specifica, in forma iniettabile e sublinguale):
– I cromoni, molecole che impediscono il rilascio di istamina e agiscono sulla secrezione e sul prurito nasale. Essi sono ben tollerati, ma la loro breve durata d’azione richiede diverse somministrazioni giornaliere.
– Gli antistaminici inibiscono l’azione dell’istamina e sono efficaci sulla maggior parte dei sintomi della rinite allergica. Gli antistaminici di prima generazione provocavano sonnolenza, mentre i più recenti sono meglio tollerati.
– I corticosteroidi locali hanno una potente azione anti-infiammatoria ed agiscono soprattutto sull’ostruzione nasale.
– I decongestionanti locali possono essere utilizzati per ridurre l’ostruzione delle cavità nasali, ma devono essere assunti per pochi giorni consecutivi.
La desensibilizzazione (o iposensibilizzazione) consiste nella somministrazione di dosi crescenti di allergene, in modo tale che il corpo si abitui ad esso. La durata complessiva della desensibilizzazione è compresa tra i 3 e i 5 anni. Questa soluzione viene presa in considerazione solo se i disturbi sono intensi e duraturi (diverse settimane): è quindi inutile intraprendere una terapia di desensibilizzazione quando si è soggetti a raffreddore da fieno per pochi giorni all’anno. Inoltre, va detto che la percentuale di successo della desensibilizzazione è pari all’85%.
Intervista con la Dr.ssa Holy (medico consulente del nostro sito)
Dottoressa, si dice spesso che l’eccesso d’igiene provochi un aumento dei casi di raffreddore da fieno. Come si spiega ciò?
Cosa sbagliamo? Si potrebbe pensare che provocherebbe “un’atrofia” del sistema immunitario, anche se invece sembrerebbe che generi una sovrastimolazione.
In effetti, esiste la famosa “ipotesi dell’igiene” secondo la quale troppa igiene favorisce la comparsa di fenomeni allergici. Secondo questa teoria, il contatto nell’infanzia con virus e batteri consentirebbe la maturazione del sistema immunitario, senza la quale si genera l’allergia. L’eccesso d’igiene nell’infanzia favorisce quindi lo sviluppo di allergia in età più avanzata. Nel caso del raffreddore da fieno, si tratta in generale di un’allergia al polline.
Si dice anche che l’inquinamento sia alla base di molti casi di raffreddore da fieno. Perché? Non è contraddittorio rispetto a quanto si dice nella domanda 1?
No, non è affatto contraddittorio, anzi, ciò conferma quanto detto sopra. Quando l’aria è inquinata, le piante rilasciano più sostanze allergeniche. È il caso della betulla, che produce una proteina da stress per proteggersi dall’inquinamento. Inoltre, il polline a volte si spezza sotto l’effetto dell’inquinamento, diffondendosi ancor più velocemente. Il raffreddore da fieno è provocato dall’irritazione delle vie respiratorie causate dall’inquinamento.
Sembrerebbe che i sintomi allergici si attenuino nel tempo, almeno nel 20% dei casi. Come è possibile?
Penso che questo sia dovuto in qualche modo ad una desensibilizzazione che si verifica dopo l’esposizione a lungo termine agli allergeni.
Che legame c’è tra la rinite allergica stagionale e lo sviluppo di asma? L’asma è spesso una complicanza della febbre da fieno. Ci può spiegare il meccanismo?
Certo: la presenza di rinite allergica favorisce spesso l’insorgenza di un attacco d’asma, provocato da una reazione eccessiva dei bronchi all’allergene. Ciò che dobbiamo temere è che questa asma allergica possa trasformarsi in una malattia cronica.
Perché gli uomini sembrano essere più colpiti dal raffreddore da fieno rispetto alle donne?
Prima dei 20 anni, il sesso maschile sembra esserne effettivamente più colpito rispetto a quello femminile, ma raggiunta l’età adulta, il rapporto si equilibra.
Definizione
Il raffreddore da fieno, definito anche rinite allergica, è una malattia delle cavità nasali, provocata dall’inalazione di pollini.
Per essere più precisi, la rinite allergica è una condizione più generale rispetto al raffreddore da fieno e può essere provocata da diversi allergeni differenti. Si può soffrire di rinite allergica se si è ad esempio allergici alla polvere.
Il raffreddore da fieno è una forma particolare di rinite allergica dovuta all’inalazione di pollini. Il raffreddore da fieno è circoscritto ad alcuni periodi dell’anno, a seconda del tipo di polline a cui si è allergici.
Questi pollini possono provenire da alberi (betulla, nocciolo…), graminacee (fieno, piantaggine…) o erbe (ortica, artemisia…).
Come promemoria, ricordiamo che i pollini (nella foto) sono dei semi che permettono la riproduzione dei vegetali, presenti in gran quantità in primavera e in estate.
Così, il raffreddore da fieno si riscontra soprattutto in primavera ed estate. Ogni vegetale ha un diverso periodo d’impollinazione. Ad esempio, per la betulla, i periodi delle allergie sono i mesi di marzo, aprile e maggio. Le persone allergiche esclusivamente al polline di betulla, soffrono di raffreddore da fieno soltanto in questi mesi.
Prendendo nota dei periodi durante i quali un individuo allergico soffre di raffreddore da fieno, si potrà identificare l’albero o erba (graminacea) alla quale è sensibile ed evitare l’esposizione a questi allergeni, se possibile. Il calendario dei pollini dà una chiara indicazione del periodo di pollinazione di alberi, fiori ed erbe. Vi possono essere lievi modifiche talvolta, poiché le fasi di crescita di una pianta dipendono fortemente dal clima. Così, quando gli inverni sono miti, la pollinazione può cominciare prima, e le persone allergiche alla betulla possono soffrire di raffreddore da fieno già nel mese di febbraio!
Epidemiologia
Nei paesi industrializzati, quasi una persona su cinque ne sarebbe colpita – il doppio di 30 anni fa – e la tendenza sarebbe in costante aumento. Il raffreddore da fieno (o rinite allergica) è quindi una malattia diffusa.
Studi epidemiologici a livello europeo suggeriscono che, tra le persone tra i 15 e i 50 anni, il 10 – 25% soffre di rinite allergica da polline, cioè per esempio in Svizzera più di un milione di persone, o in Francia circa dieci milioni: e sono per lo più le persone tra i 15 e i 40 anni ad essere colpite dalla rinite allergica. Inoltre, la “storia allergica” di un individuo di solito inizia durante l’adolescenza, anche se è possibile sviluppare la rinite allergica a qualsiasi età e anche, sebbene raramente, oltre 40 anni.
La frequenza del raffreddore da fieno varia a seconda delle regioni, delle stagioni e delle condizioni climatiche.
Negli Stati Uniti, l’8,2% della popolazione americana soffre di rinite allergica (in inglese seasonal allergies), secondo la National Center of Health Statistics, statistiche citate dalla rivista all’inizio del 2019 Prevention..
In Svizzera, il numero di persone che soffrono di raffreddore da fieno è stimato a 1,4 milioni [fonte: ATS, novembre 2008]. Circa il 20% della popolazione svizzera quindi soffre di allergia ai pollini (raffreddore da fieno). Il tasso era 0,1% nel 1901 [fonte: ATS, marzo 2010]
È interessante notare che un quinto delle persone che soffrono di raffreddore da fieno vedono scomparire l’allergia (o almeno attenuarsi notevolmente) nel corso del tempo.
Cause
Il raffreddore da fieno è causato da un’allergia al polline: le allergie sono reazioni eccessive del sistema immunitario nei confronti di sostanze normalmente inoffensive.
Una volta che il polline è entrato in contatto con la mucosa nasale, la reazione allergica, mediata dalle IgE, un tipo di immunoglobuline del sistema immunitario, si scatena. Le IgE riconoscono queste particelle di polline come degli agenti patogeni, anche se in realtà non lo sono. Ciò attiva una reazione a cascata mediata dal neurotrasmettitore dell’allergia, l’istamina, che provoca un’infiammazione delle mucose (del naso e / o degli occhi), lacrimazione, starnuti, rinorrea (naso che cola abbondantemente).
Ma, affinché si metta in moto questo processo, sono necessari diversi contatti tra le particelle di polline e le IgE. Così, possono passare parecchi anni prima che una persona diventi allergica ad un certo tipo di polline.
Si noti anche che il 50% – 90% dei pazienti affetti da raffreddore da fieno hanno degli antecedenti di allergie in famiglia (predisposizione genetica).
Esistono molti agenti allergizzanti: troverete informazioni utili sui pollini e la loro presenza nelle diverse regioni nel corso dell’anno sul seguente sito internet di meteosuisse: www.meteosuisse.ch o consultando le piante che causano il raffreddore da fieno = calendario dei pollini.
Chiedete in farmacia il calendario aggiornato dei pollini della zona in cui abitate.
L’aumento dei casi di raffreddore da fieno nel mondo occidentale sarebbe dovuto all’inquinamento atmosferico e ad uno stile di vita che promuove un eccesso d’igiene, secondo Georg Schäppi, direttore della fondazione aha! (Berna, Svizzera).
Si ritiene che la concentrazione di polline proveniente dagli alberi (betulla, etc.) sia più elevata tra le 5 e le 10 del mattino.
Persone a rischio
Le persone più a rischio di sviluppare il raffreddore da fieno durante la loro vita sono:
– Le persone che vivono in Occidente
– Le persone con almeno un genitore che soffre di allergia (raffreddore da fieno, eczema o altro)
– Le persone di età compresa tra i 15 e i 40 anni
– Le persone di sesso maschile
– Le persone che vivono in Occidente.
Non è tanto il clima a provocare l’insorgenza di rinite allergica stagionale, ma piuttosto lo stile di vita occidentale. Sembrerebbe che il raffreddore da fieno si sviluppi soprattutto in Occidente, perché la caccia ai microbi che si fa ad esempio con una disinfezione o un’igiene eccessiva, rende il sistema immunitario più reattivo a molecole normalmente prive di pericolo. Questo può sembrare paradossale, ma rappresenta una delle spiegazioni dell’aumento esponenziale dei casi di raffreddore da fieno. L’inquinamento ne offrirebbe una seconda spiegazione.
Le persone con almeno un genitore che soffre di allergia (raffreddore da fieno, eczema o altro).
Queste persone presentano ciò che viene definito un terreno allergico. L’allergia può quindi essere ereditaria. Si noti che il genitore può anche non avere il raffreddore da fieno, ma semplicemente soffrire di un’altra allergia e trasmettere questa predisposizione genetica al proprio figlio che diventa più sensibile e in grado così di sviluppare un’allergia, come appunto il raffreddore da fieno.
Le persone di età compresa tra i 15 e i 40 anni
Le allergie stagionali possono manifestarsi a qualsiasi età, ma nella maggior parte dei casi si presentano durante l’adolescenza : talvolta, sebbene raramente, vi sono persone che diventano allergiche dopo i 40 anni, ma esse hanno spesso iniziato la loro storia allergica molto prima. Anche i bambini piccoli possono sviluppare il raffreddore da fieno, ma ciò è stato fino ad oggi abbastanza raro. Sembrerebbe tuttavia che diventi sempre più frequente, a causa dell’inquinamento atmosferico in continuo aumento.
Le persone di sesso maschile
Gli uomini sarebbero più colpiti dalla rinite allergica stagionale.
I bambini che hanno sofferto o soffrono di allergie alimentari Secondo uno studio pubblicato il 20 agosto 2016 sulla rivista scientifica BMC Pediatrics, i bambini che soffrono di allergia alimentare presentano un rischio maggiore di sviluppare rinite allergica. Circa il 35% dei bambini con diagnosi di allergia alimentare già soffre o svilupperà una rinite allergica, il rischio aumenta ancora di più quando si è allergici a molti alimenti. Tale tasso del 35% rappresenta il doppio di quello osservato nella popolazione generale (senza allergia alimentare).
Sintomi
Se i sintomi appaiono ogni anno durante la primavera e l’estate, vale a dire precisamente quando la concentrazione di polline nell’aria è molto forte, probabilmente si tratta di un’allergia stagionale, cioè di un raffreddore da fieno. Se, al contrario, i sintomi persistono per tutto l’anno, si parla di un’allergia perenne, sicuramente dovuta al pelo di animali domestici (cani, gatti, ecc.).
- Sintomi del raffreddore da fieno:
I sintomi del raffreddore da fieno sono ben visibili, di solito questi sintomi si verificano tutti insieme, cioè, nello stesso periodo di tempo (non è questo il caso del raffreddore di stagione in cui i sintomi tendono ad apparire uno dopo l’altro):
– Il naso è chiuso ed è presente un forte prurito, le secrezioni sono chiare, liquide e spesso abbondanti.
– Gli occhi diventano irritati e rossi, si gonfiano e si riempiono di lacrime: si parla in questo caso di congiuntivite.
– Gli starnuti diventano molto frequenti e spesso scoppiano all’improvviso.
– La gola è irritata e può quindi dolere.
– A volte è presente tosse.
A questi sintomi si può aggiungere una sensazione di stanchezza e mal di testa, che danno l’impressione al paziente di essere più malato.
Nei casi più gravi, possono verificarsi difficoltà respiratorie, o anche attacchi di asma (consultare immediatamente un medico).
Il raffreddore da fieno può favorire il rischio di sviluppare altre malattie allergiche come l’asma o l’eczema.
Osservazioni sui sintomi del raffreddore da fieno
– Abbiamo riscontrato che i sintomi sono proporzionali alla concentrazione di polline, vale a dire che nei giorni di sole e di vento, così come durante il periodo di fioritura, i sintomi saranno più forti.
Invece, nei giorni di pioggia, i sintomi saranno notevolmente ridotti.
– Il raffreddore da fieno e la sensibilizzazione alle allergie da pollini aumentano durante l’età scolare e raggiungono un picco durante l’adolescenza.
- Differenza tra il raffreddore da fieno e il raffreddore di stagione
Indichiamo di seguito alcune importanti differenze tra il raffreddore (stagionale) e il raffreddore da fieno.
Segnali tipici | Raffreddore (di stagione) | Raffreddore da fieno (rinite allergica) |
Comparsa dei sintomi | Il raffreddore di stagione e il raffreddore da fieno si caratterizzano in entrambi i casi per sintomi come congestione nasale, naso che cola, occhi rossi, stanchezza e mal di testa.
Tuttavia, il raffreddore di stagione ha sintomi che compaiono uno dopo l’altro, vale a dire prima di tutto stanchezza, poi naso che cola… Il raffreddore di stagione e il raffreddore da fieno si caratterizzano in entrambi i casi per sintomi come congestione nasale, naso che cola, occhi rossi, stanchezza e mal di testa. |
Tuttavia, per il raffreddore da fieno, i sintomi appaiono insieme. |
Durata dei sintomi | La durata di un raffreddore di stagione di solito va da 7 a 10 giorni. | Il raffreddore da fieno può durare il tempo di esposizione all’allergene, ciò può voler dire anche indefinitamente. |
Secrezione del muco | I raffreddori stagionali possono causare delle secrezioni di colore giallo, in particolare un paio di giorni dopo l’inizio del raffreddore, segno di infezione. | Il raffreddore da fieno di solito provoca secrezioni chiare e molto liquide. |
Starnuti | Poco frequenti | Lo starnuto è un sintomo tipico del raffreddore da fieno, soprattutto quando avviene per due o tre volte di seguito. |
Periodo dell’anno | I raffreddori di stagione sono più frequenti durante i mesi invernali (da novembre a marzo). | I raffreddori da fieno sono più comuni in primavera, durante l’impollinazione. |
Presenza di febbre | I raffreddori di stagione possono essere accompagnati da febbre. | Il raffreddore da fieno, di solito, non è accompagnato da febbre. |
Diagnosi
La diagnosi di un raffreddore da fieno si basa principalmente sulla raccolta di sintomi molto caratteristici del raffreddore da fieno durante l’anamnesi medica (vedi i sintomi del raffreddore da fieno). Il medico, che identifica l’inizio e la fine dei sintomi (mesi dell’anno) può dare un nome a o agli allergeni responsabili della rinite allergica stagionale, corrispondente al momento dell’impollinazione della pianta o delle graminacee responsabili.
Quindi, confermerà la diagnosi eseguendo un test cutaneo. Se questo non è sufficiente, il medico potrà richiedere un esame del sangue per dosare il tasso di IgE specifiche per gli allergeni sospetti.
Test cutaneo
Il test cutaneo consiste nell’applicazione per via sottocutanea di uno o più allergeni sospetti. Come controllo positivo, il medico pungerà la pelle anche con una soluzione di istamina e come controllo negativo, utilizzerà una soluzione di cloruro di sodio. Entrambe le soluzioni di controllo hanno concentrazioni note e precise. È essenziale interrompere, quattro giorni prima di effettuare il test cutaneo, l’assunzione di qualsiasi antistaminico (farmaco contro il raffreddore da fieno). Infatti, gli antistaminici bloccano la reazione allergica e il medico non la può così identificare.
Il test cutaneo è molto veloce. La lettura dei risultati può avvenire già dopo una quindicina di minuti. Tuttavia, il test è molto sensibile. Pertanto, in circa un quinto dei casi, la persona reagisce al test, ma non sviluppa una reazione allergica quando esposta all’allergene in questione. Si raccomanda quindi di effettuare un dosaggio ematico di IgE specifiche
Dosaggio di IgE specifiche
Questo dosaggio si ricava mediante prelievo di sangue. Si verifica la presenza di IgE specifiche per allergeni diversi. Infatti, ad ogni contatto con l’allergene in questione, il corpo produce anticorpi specifici, le famose IgE. Queste IgE sono diverse da un allergene a un altro.
È importante fare una diagnosi per il raffreddore da fieno, al fine di prendersi cura del paziente, prescrivergli i farmaci adeguati per rendergli la vita più comoda e semplice: evitare starnuti ripetuti e la lacrimazione degli occhi, che sono le cose più fastidiose.
Il fatto di cercare l’allergene è importante perché può prevenire reazioni allergiche stabilendo, per esempio, misure preventive. Nei casi in cui non è possibile prevenire, l’allergologo può suggerire la desensibilizzazione, un DMARD basato sulla conoscenza dell’allergene responsabile della rinite allergica (stagionale o meno). (si vedano trattamenti del raffreddore da fieno)
Complicazioni
Il raffreddore da fieno non è una grave malattia di per sé. È una malattia particolarmente fastidiosa in costante aumento. Nella vita quotidiana, la guida può diventare pericolosa per le persone altamente allergiche, che soffrono di esplosioni di starnuti a ripetizione o lacrimazione degli occhi. Anche se la ricerca ha sviluppato farmaci anti-allergici, questi possono a volte causare sonnolenza in alcuni soggetti più sensibili. Attenzione e cautela sono fondamentali.
Le principali complicazioni riscontrate durante il raffreddore da fieno sono:
– Alterazione del sonno, disturbi del sonno
– Alterazione della qualità della vita
– Sviluppo di allergie ad altri pollini o allergeni (peli di animali, polvere, acari, cibo…)
– Sviluppo di rinite cronica
– Sviluppo di asma allergica che può trasformarsi in asma cronica
– Sviluppo di tumori benigni al livello della cavità nasale (polipi nasali)
– Alterazione del sonno, disturbi del sonno
– Anafilassi
In caso di raffreddore da fieno, i sintomi sono così fastidiosi che possono impedire un sonno salutare e riposante. Il soggetto allergico si stanca, ma non riesce ad addormentarsi o si sveglia frequentemente a causa dei suoi starnuti o prurito a naso/occhi.
Questa osservazione vale anche per la diminuzione della qualità della vita in generale.
Sviluppo di allergie ad altri pollini o allergeni (peli di animali, polvere, acari, cibo…)
In caso di allergia, il sistema immunitario tende a reagire in modo eccessivo anche con altri allergeni. L’allergia si sviluppa e aumenta. Per quanto riguarda l’alimentazione, per esempio, si possono sviluppare allergie incrociate.
Sviluppo di rinite cronica
Anche se consuetudine stagionale, la rinite può diventare cronica e non essere limitata nel tempo. La persona può soffrire di sintomi allergici per tutto l’anno.
Sviluppo di asma allergica che può trasformarsi in asma cronica
Lo sviluppo di asma allergica è la complicanza più comune in caso di raffreddore da fieno. Questa complicanza interessa una persona allergica su tre. La gestione di asma allergica consiste nell’applicazione di farmaci antiasmatici contenenti un broncodilatatore e/o del cortisone per calmare le zone infiammate e migliorare la respirazione.
Poliposi nasale
La poliposi nasale consiste nella comparsa di tumori benigni nella cavità nasale e/o nei seni paranasali. La poliposi blocca la cavità nasale e provoca ipersecrezione. La poliposi nasale viene trattata con l’aiuto di farmaci a base di cortisone o con la sua estrazione mediante intervento chirurgico.
Anafilassi (shock anafilattico)
Le reazioni allergiche come il raffreddore da fieno possono talvolta andare oltre la tradizionale reazione allergica, si parla di allergia generale, che può portare ad un calo della pressione sanguigna o addirittura ad una perdita di coscienza. Questo tipo di allergia grave si chiama anafilassi e spesso richiede un trattamento d’emergenza per tutta la vita (ad esempio, per le persone con una grave allergia alle punture d’api, devono sempre portare con sé un’iniezione di adrenalina).
Trattamenti
Possiamo distinguere diversi tipi di trattamenti per curare il raffreddore da fieno:
1. Farmaci contro il raffreddore da fieno
Ci sono farmaci che curano e riducono i sintomi del raffreddore da fieno, ma non guariscono la causa (dovuta a un’ipersensibilità ai pollini).
Il principio attivo più famoso e certamente il più efficace, in libera vendita in farmacia, è un farmaco che contiene cetirizina (in Svizzera *Zyrtec® e *farmaci generici, in Francia, ad esempio, *Reactine®).
Questa molecola è un anti-istaminico di nuova generazione (con minor effetti sedativi) da assumere in compressa o a gocce.
Esiste anche un altro anti-istaminico moderno efficace, i farmaci a base di loratadina (in Svizzera *Claritine®).
La desloratadina (in vendita con prescrizione in Svizzera, *Aerius® e farmaci generici) è utilizzata anche nel trattamento del raffreddore da fieno e delle allergie.
È inoltre possibile utilizzare spray nasali (*Otrivin®) come vasocostrittori per liberare il naso o collirio per gli occhi (ad es. in Svizzera, Spersallerg®) in caso di congiuntivite associata.
Sembra che il principio attivo acido cromoglicato possa esercitare un effetto preventivo contro il raffreddore da fieno, si può trovare sotto forma di collirio o di spray nasale.
Il medico può raccomandare anche farmaci sotto forma di spray nasale a base di corticosteroidi o nei casi più gravi, dei trattamenti per via orale (in compresse) a base di corticosteroidi.
In Svizzera, attualmente, esiste un farmaco in vendita senza ricetta medica (fascia C) in forma di spray nasale a base di triamcinolone acetonide (Spray nasale Nasacort Allergo®). Effetto massimo raggiunto dopo 3-4 giorni di trattamento.
In Svizzera, un trattamento uscito all’inizio del 2013 a base di ectoina (venduto sotto il nome di Triofan® Raffreddore da fieno), integra i farmaci esistenti contro il raffreddore da fieno. L’ectoina ha un effetto anti-infiammatorio, stabilizzatore delle membrane, protettore delle cellule e agente umettante. Farmaco da assumere più volte al giorno.
Per i nomi dei marchi, il dosaggio o altri farmaci o principi attivi (anti-leucotrieni…), si prega di contattare il proprio medico o il farmacista.
La fexofenadina (Telfast), in uso interno, sembra anche particolarmente efficace nel trattamento del raffreddore da fieno con buona efficacia e pochi effetti collaterali.
Osservazioni:
– Non bere alcolici con questo farmaco
– La cetirizina può causare sonnolenza, fare attenzione quando si è alla guida di un veicolo
2. Desensibilizzazione – Prevenzione del raffreddore da fieno
Si noti che una possibile terapia che agisca in modo preventivo si basa sulla desensibilizzazione (o iposensibilizzazione) ai pollini, che permette al corpo di abituarsi gradualmente alle allergie e arrivare al punto in cui tale corpo non reagisce più. Si stima che questo metodo di desensibilizzazione di solito duri 3-5 anni e consiste in media in più di 200 iniezioni da fare presso l’ambulatorio medico (anche se nuovi trattamenti potranno consentire di fare solo 3 iniezioni a lungo termine, per maggiori informazioni consultare la sezione ultime notizie). Questa soluzione viene considerata solo quando il disagio è intenso e dura a lungo (diverse settimane). È quindi inutile iniziare una desensibilizzazione se il paziente è soggetto a raffreddore da fieno un paio di giorni l’anno. Inoltre, è bene sapere che il tasso di successo della desensibilizzazione è dell’85% (alcune fonti parlano di un tasso di successo più basso di circa il 70% o meno e critici scientifici sostengono anche che la desensibilizzazione non funzioni proprio o almeno, che in casi gravi non provi davvero la sua efficacia).
Consultate il vostro medico, saprà come consigliarvi.
La desensibilizzazione viene messa in discussione da alcuni medici che credono che questo metodo sia inutile e non abbia mai dimostrato la sua efficacia scientificamente.
3. Medicina alternativa
Esistono anche trattamenti a base di integratori naturali, come la vitamina C (1 grammo di vitamina C assunto tre volte al giorno per la durata dei sintomi del raffreddore da fieno), che produce un antiossidante sulle cellule delle vie respiratorie, la vitamina B5, che è un decongestionante nasale o gli acidi grassi omega-3 che si trovano nei pesci grassi e riducono l’infiammazione della gola.
Anche se i farmaci moderni sono più efficaci, questi rimedi a base di integratori nutrizionali donano molto sollievo durante i periodi critici.
In base alle vostre convinzioni, potete provare anche l’omeopatia, esistono diversi rimedi, chiedete consiglio al vostro farmacista.
4. Choc anafilattico
Se in passato ha sofferto di allergie da puntura (ad es. vespe), il rischio di anafilassi è maggiore. In questo caso, queste reazioni allergiche sono molto violente e talvolta provocano uno shock anafilattico, che può portare alla morte se il paziente non viene curato tempestivamente. Si consiglia di avere familiarità con l’uso di queste penne adrenaliniche. Anche la famiglia e gli amici dovrebbero conoscerlo, in modo da poter reagire rapidamente. Inoltre, è importante controllare regolarmente la data di scadenza della vostra penna adrenalina. Questi ultimi hanno spesso scadenze relativamente brevi.
Fitoterapia
I sintomi di un’allergia possono differire a seconda del tipo di allergia. Così, nella medicina allopatica (tradizionale, basata sulla terapia farmacologica), si combattano i sintomi – per esempio una dermatite (eczema, prurito, rossore,…), o una rinite allergica (raffreddore, starnuti, lacrimazione), ecc.
In medicina alternativa, è possibile trattare questi sintomi in maniera più mirata, utilizzando cioè un farmaco per ogni sintomo, riducendo o evitando gli effetti collaterali della medicina allopatica o trattando il terreno allergico, nel caso dell’omeopatia.
È il caso per esempio del cardiospermum, pianta utilizzata in omeopatia contro le malattie della pelle, che aiuta a ridurre il prurito, l’eczema: si tratta di un cortisone naturale, privo dei noti effetti collaterali del trattamento cortisonico.
In caso di congestione nasale, si consiglia l’uso del cipresso.
Per l’asma, si può ricorrere all’issopo. Ricordiamo tuttavia che il ruolo dell’ issopo nel trattamento dell’asma allergico sarà di tipo complementare. Non bisognerà quindi usarlo da solo o almeno senza che l’entità della patologia sia stato valutata da un medico.
Gli oli essenziali sono buoni alleati in caso d’allergia. L’olio essenziale utilizzato varierà a seconda del tipo di allergia.
In caso d’allergia cutanea, è consigliabile applicare sulla pelle una goccia di olio essenziale di camomilla romana tre volte al giorno.
Per la rinite allergica, stagionale o perenne, è da preferire l’olio essenziale di dragoncello. Questo olio essenziale va assunto per via orale, una goccia tre volte al giorno. Gli oli essenziali assunti per via orale andrebbero in generale diluiti col miele (piuttosto che con lo zucchero, dato l’alto contenuto calorico) oppure se ne può mettere una goccia direttamente su una caramella da succhiare lentamente, così da permettere un migliore assorbimento dell’olio essenziale.
Ricordiamo che gli oli essenziali in genere non devono essere utilizzati nei bambini e nelle donne in gravidanza o in allattamento. Fatevi consigliare dal vostro farmacista o dal medico.
Quando l’allergia è dovuta al polline, è possibile iniziare il trattamento omeopatico un mese prima dell’arrivo del polline a cui si è allergici, per impedire o ridurre la reazione allergica. Generalmente, si prende una dose di Pollen 15CH una volta alla settimana, nel mese antecedente l’esposizione al polline.
In omeopatia, è anche possibile trattare il terreno allergico. Per fare ciò, è importante essere seguiti da un omeopata.
Secondo un cliente di una farmacia a Ginevra (Svizzera) l’assunzione del farmaco Sibrovita® (un medicinale a base di erbe come l’eucalipto) potrebbe aiutare molto nel trattamento del raffreddore da fieno, perché non provare?
Consigli utili
– Evitate di uscire, quando l’aria è piena di polline (soprattutto in primavera e all’inizio dell’estate).
È la mattina, soprattutto prima delle 10 del mattino, che l’aria è più carica di polline, quindi evitate di uscire presto per fare attività all’aperto.
– Pulire la casa almeno una volta alla settimana con panni bagnati.
– Godetevi una passeggiata durante o subito dopo la pioggia, poiché la concentrazione di polline nell’aria è inferiore in quei momenti.
– Indossate sempre occhiali da sole durante i periodi di fioritura (questo evita la comparsa di congiuntivite).
– Dormite con le finestre chiuse per evitare che il polline entri nella stanza (soprattutto all’alba).
– Scegliete le regioni, per la vostra vacanza, meno ricche di polline come le montagne o il mare.
– Togliete tappeti e tende (se possibile!) perché attirano particolarmente polline, polvere e capelli.
– Se dovete guidare, fate attenzione! Infatti, la sola allergia o alcuni farmaci contro le allergie possono provocare sonnolenza, se vi sentite troppo stanchi, non guidate!
– Lavate almeno una volta a settimana lenzuola e federe, in quanto il polline vi si deposita facilmente.
– Estremamente raccomandato lavarsi spesso i capelli (soprattutto se sono lunghi) per rimuovere tutte le tracce di polline. I capelli tendono ad assorbire una grande quantità di pollini.
– Evitate il contatto con gli animali a pelo lungo (possono trasportare il polline).
– Consultare un medico quando si ha febbre, mal di testa o secrezioni nasali di colore giallo o verde (che sono certamente sintomi di sinusite) o se si ha difficoltà a respirare (potrebbe trattarsi di un attacco d’asma).
– Cercare di lavare i capelli prima di andare a letto.
– Utilizzare i fazzoletti solo una volta.
– Fare lavaggi nasali con acqua salata.
– In macchina, chiudere le bocchette dell’aria (anche quelle dell’aria condizionata) o installare un filtro antipolline.
– Evitare di appendere il bucato fuori, potrebbe attirare polline.
– In casa, installare un filtro a particelle (un high-efficiency particulate air ou HEPA) per il sistema di riscaldamento e di ventilazione. Cambiare regolarmente il filtro (ad es. 1 volta al mese).
– Uscire di casa possibilmente indossando una maschera anti-polline, soprattutto se l’ambiente circostante contiene un sacco di polline.