Castagno d’india
Riassunto
Pianta medicinale usata in caso di dolore alle gambe o emorroidi, si presenta spesso sotto forma di creme, di capsule o di compresse.
Nome in italiano: castagno d’India, ippocastano
Nome in latino: Aesculus hippocastanum
Nome in inglese: Horse Chestnut
Nome in francese: Marron d’Inde
Nome in tedesco: Rosskastanie
Hyppocastaniaceae
Bioflavonoidi , saponine, cumarina (nella corteccia), saponosidi, antociani (nel guscio della castagna)
– Corteccia o semi (castagne). Nota: il guscio della castagna si chiama tegumento.
Aumento della resistenza capillare, flebotropo, anti-infiammatorio, anti-edematoso.
– Compresse
– Pastiglie (capsule)
– Decotto
– Tisana
– Tintura madre
– Crema, lozione o gel
– Bagno
Il castagno d’India cresce in particolare in Europa, Asia e sul continente americano come in Canada o negli Stati Uniti.
Il castagno d’India è originario dell’Asia occidentale, e più precisamente della Turchia. Fu poi introdotto in Europa alla fine del 1500.
Il castagno d’India è usato per trattare le gambe pesanti, ma la sua efficacia è messa in dubbio dagli esperti a causa della mancanza di studi conclusivi. Va evidenziato che è sempre difficile dimostrare l’efficacia di un rimedio per sensazioni come gambe pesanti o dolorose, una condizione spesso messa in dubbio.
Altre misure in sostituzione all’uso del castagno d’India contro le gambe dolorose possono essere l’esercizio fisico regolare (favorisce la circolazione sanguigna) e una dieta sana, soprattutto ricca di frutta e verdura. Consultate il nostro dossier completo su gambe pesanti o dolorose
– Non è possibile consumare direttamente le castagne. In altre parole, la castagna deve essere trasformata in farmaco o preparazione (ad es. in crema). Non dobbiamo confondere la castagna (Castanea sativa) commestibile con quella d’India.
– Quando si maturano le castagne passano dal verde al marrone.
– La castagna d’India, sotto forma di farmaco, è ampiamente utilizzata e apprezzata in Germania. In questo paese è una delle piante medicinali più utilizzate con il ginkgo e l’iperico.
Foto: Creapharma.ch, Fotolia.com