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Creafarma > Malattie – Disturbi > Sovrappeso e obesità
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Sovrappeso e obesità

Riassunto sul sovrappeso e l’obesità

Riassunto sul sovrappeso e l'obesitàSi parla di sovrappeso quando una persona ha un IMC compreso tra 25 e 30 e di obesità in caso di IMC superiore a 30. Cliccate qui per misurare il vostro IMC.
Si noti che alcuni scienziati e medici criticano il concetto di indice di massa corporea, poiché esso non tiene conto del sesso e dell’età. Le donne hanno quasi sempre una percentuale di grasso superiore rispetto agli uomini, ed è per questo motivo che sono state introdotte altre formule o indici alternativi all’IMC, come l’IAC (indice di adiposità corporea).

In alcune zone, come in Nord America (Stati Uniti, Canada e anche Messico), l’obesità è una vera e propria epidemia, che comporta enormi costi per la società e un’alta mortalità. L’obesità potrebbe aumentare il rischio di sviluppare alcune malattie come il cancro (per esempio il cancro del colon) o il diabete. Anche in altre zone, come nel Regno Unito, in Turchia e in alcuni paesi del Sud America, il problema dell’obesità è comunque molto serio.

Il sovrappeso e l’obesità sono il risultato di un accumulo di lipidi nelle cellule adipose (adipociti) in specifiche zone del corpo, come le cosce per le donne o lo stomaco per gli uomini, o in varie regioni del corpo. Gli adipociti possono diventare più grandi o più numerosi: quest’ultimo caso è più problematico poiché quando si cerca di perdere peso, è difficile ridurre il numero di adipociti.

Le cause del sovrappeso e dell’obesità sono da attribuire principalmente alla cattiva alimentazione (eccessiva o poco equilibrata) e alla mancanza di esercizio fisico: in questo caso parliamo anche di sedentarietà. Si deve sapere che un eccessivo consumo di alcuni alimenti ricchi di grassi (soprattutto saturi e trans), colesterolo, zuccheri o sale, contribuisce all’enorme diffusione dell’obesità, esattamente come accade negli Stati Uniti. Una dieta ricca di fibre, vitamine e minerali, assicura invece un peso normale.

Il sovrappeso e l’obesità possono essere influenzati da fattori ereditari (geni) e dalla presenza di alcuni batteri, come l’Enterobacter cloacae nella flora gastro-intestinale: si tratta di nuove aree di ricerca nella lotta contro il sovrappeso: sempre di più, infatti, malattie come l’ulcera gastrica potrebbero essere causate o influenzate dalla presenza di alcuni batteri.

Le complicanze del sovrappeso e soprattutto dell’obesità sono numerose: diabete, malattie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro, apnee notturne, ecc.

I due modi più efficaci per perdere peso o mantenere un peso adeguato consistono nel mangiare di meno e/o in modo più equilibrato e nello svolgere regolarmente attività fisica: camminare 30 minuti al giorno è già un ottimo consiglio.

In alcuni casi, un buon modo per dimagrire in modo permanente può essere quello di assumere farmaci per perdere peso o eseguire un intervento chirurgico nei casi più complicati (obesità).

Le diete, che hanno l’obiettivo di cambiare le abitudini alimentari, sono spesso vendute e presentate come cure miracolose. Purtroppo, nella pratica, molte diete si rivelano inefficaci da un punto di vista scientifico, soprattutto nel lungo termine, e talvolta addirittura pericolose per la salute, come è il caso di alcune diete che privilegiano un alto contenuto proteico.

Molte diete non funzionano nel lungo termine (6 mesi o più), perché sono troppo restrittive per i pazienti che a poco a poco tendono a riguadagnare il peso perduto (si parla di dieta “yo-yo”).

Secondo la letteratura scientifica, le diete che ottengono i migliori risultati sono quelle che lasciano una certa libertà ai pazienti, stabilendo comunque alcune regole, come ad esempio quella di limitare alcuni cibi troppo grassi o troppo dolci, e preferire frutta e verdura, ricche di fibre alimentari e vitamine. Il consumo di cibi integrali è anch’esso molto consigliato. Secondo uno studio pubblicato nel 2010, una dieta ad alto contenuto di proteine e a basso contenuto di carboidrati è molto efficace per perdere peso.

News: Dieta mediterranea riduce del 50% malattie dei reni – Mondo sempre più grasso, sovrappeso o obesa una persona su tre – Tumore al seno: obesità aumenta rischio morte in donne giovani

Definizione

Definizione sovrappeso

1. Definizione del sovrappeso e dell’obesità

Il sovrappeso e l’obesità sono in generale il risultato di un’eccessiva assunzione di calorie che il corpo non riesce a bruciare. Si tratta di un problema sempre più frequente in tutto il mondo, perché le persone sono sempre più sedentarie (svolgono poca attività fisica) e si nutrono in modo sempre meno sano.

Il primo stadio viene definito sovrappeso, mentre nel caso di un’assunzione di peso più significativa si parla di obesità.

Link utile:  calcolate il vostro IMC (BMI)

2. Quando si parla di soprappeso o di obesità ?

– I medici utilizzano in generale l’Indice di Massa Corporea (IMC), in inglese Body Mass Index (BMI) per misurare l’eccesso di peso;  si tratta di un valore che indica il rapporto fra il peso in kg e l’altezza in metri al quadrato. (IMC = peso[kg] / altezza2[m2]) che permette di relazionare il peso all’altezza di un individuo.

Questa formula permette al medico di diagnosticare se un individuo ha un peso normale (IMC da 20 a 25), se si trova in sovrappeso o in eccesso di peso (IMC da 25 a 30) o se è da considerare obeso (IMC superiore a 30).

Può anche rivelarsi interessante per il medico misurare il girovita.

Per calcolare il vostro girovita: misurate la lunghezza del vostro girovita con un metro nella parte più prominente della pancia (spesso nella zona dell’ombelico) e questo senza fare rientrare la pancia (essere naturali, respirando normalmente).

Ecco i risultati di questa misura:

Girovita

Donne

Uomini

ideale

fino ad 80 cm

fino a 95 cm

elevato

da 80 a 88 cm

da 95 a 103 cm

estremamente  elevato

più di 88 cm

più di 103 cm

In caso di un risultato elevato e soprattutto estremamente elevato, la misura del girovita permette al medico di diagnosticare eventualmente una malattia sempre più frequente chiamata sindrome metabolica (insieme di malattie tra cui il diabete, l’ipertensione, il colesterolo, l’obesità, …).

Questa misura può dare preziose informazioni sulla salute di un paziente, perché è noto che un eccesso di grassi a livello del ventre (regione addominale) può rivelarsi pericoloso per il cuore.

Grazie a quest’ultimo parametro, possiamo comprendere meglio perché l’obesità sia sempre di più considerata in ambito medico come una malattia globale che può presentare dei rischi significativi per la salute e perché sia raccomandato un’ approccio sempre più multifattoriale (lavoro d’equipe tra medici di medicina generale, diabetologi, dietologi, internisti, farmacisti, …).

Epidemiologia

Tassi di obesità e sovrappeso nel mondo

Obesità
– Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet il 1 aprile 2016, sotto la direzione dell’Imperial College di Londra, l’obesità colpisce in tutto il mondo più di 640 milioni di adulti (375 milioni di donne e 266 milioni di uomini) ossia, circa il 13% della popolazione adulta mondiale. Come si può vedere, le donne sono più colpite dall’obesità rispetto agli uomini.
Secondo uno studio pubblicato il 12 giugno 2017 sulla rivista scientifica TheNew England Journal of Medicine e un articolo del New York Times del 16 settembre 2017 basato sui dati dello studio, al 16 settembre 2017 si contavano più di 700 milioni di obesi nel mondo.
Questa ricerca ha anche dimostrato che il 2,3% degli uomini adulti e il 5% delle donne adulte nel mondo soffrono di forte obesità, vale a dire, registrano un BMI superiore a 35. Si veda il nostro speciale sul BMI
Lo studio ha rilevato che il tasso di obesità negli adulti potrebbe raggiungere il 20% della popolazione mondiale entro il 2025.
Questo lavoro si è concentrato sui dati provenienti da più di 19 milioni di adulti di 186 paesi, si tratta di uno degli studi più completi realizzati su questo argomento.

–  Un ampio studio internazionale dell’OMS pubblicato nel febbraio 2010 e confermato nel maggio 2012 aveva dimostrato che dal 10% al 12% degli adulti erano obesi. Cioè, circa 500 milioni di persone. Questi studi hanno dimostrato che il continente americano era il più colpito da sovrappeso e soprattutto da obesità.

Uno studio pubblicato nel maggio 2014 sulla rivista scientifica “The Lancet”, ha rilevato che 2,1 miliardi di persone soffrivano di sovrappeso o di obesità in tutto il mondo nel 2013.

Sovrappeso
– Uno studio pubblicato nel maggio 2014 sulla rivista scientifica The Lancet, ha rilevato che 2,1 miliardi di persone soffrivano di sovrappeso o di obesità in tutto il mondo nel 2013.

Tassi di obesità e sovrappeso per paese

– Stati Uniti:

Obesità
Il numero di persone obese negli Stati Uniti è pari al 40% degli adulti americani, secondo un rapporto dei U.S. Centers for Disease Control and Prevention pubblicato nel marzo 2018. Circa il 7,7% degli adulti statunitensi soffre di obesità patologica (BMI maggiore o uguale a 40).  Questi dati si riferiscono agli anni 2016 e 2017. Negli anni 2007-2008 la percentuale di obesi era del 34%. Tra i bambini, l’aumento è meno marcato rispetto agli adulti con il 18,5% di bambini obesi nel 2015-2016, rispetto al 17% nel 2007-2008. Questi risultati sono stati pubblicati online il 23 marzo 2018 come lettera di ricerca sulla rivista scientifica Journal of the American Medical Association (DOI:10.1001/jama.2018.3060).

Secondo un rapporto del New York Times pubblicato il 16 settembre 2017, nel 2015 il 27% della popolazione statunitense era obeso. Nel 1980 il numero di persone obese negli Stati Uniti era del 10%, sempre secondo il New York Times.

Sovrappeso
Uno studio di ricerca ha dimostrato che il 68% degli americani sono in sovrappeso o obesi. [fonte: ATS, settembre 2010]

Uno studio realizzato nel 2017 dalla Duke-NUS Medical School di Singapore ha dimostrato che mangiare carne e pollame aumenta il rischio di diabete (di tipo 2). Il ferro, sotto forma di eme (ferro eme), che si trova in grandi quantità nella carne e nel pollame, spiega in parte questo aumento del rischio di soffrire di diabete. L’aumento del rischio di diabete non è stato osservato in coloro che consumano pesce o frutti di mare. Questo studio è stato pubblicato il giorno 22 agosto 2017, sulla rivista American Journal of Epidemiology.

Secondo uno studio pubblicato il 12 giugno 2017 sulla rivista scientifica TheNew England Journal of Medicine e un articolo del New York Times del 16 settembre 2017 basato sui dati dello studio, al 16 settembre 2017 si contavano più di 700 milioni di obesi nel mondo. (add end para world 500 millions)

Secondo un rapporto del New York Times pubblicato il 16 settembre 2017, nel 2015 il 27% della popolazione statunitense era obeso. Nel 1980 il numero di persone obese negli Stati Uniti era del 10%, sempre secondo il New York Times. (USA, add under obesité third sentence)

– Brasile, nel 2015 il 18% dei brasiliani erano obesi, contro il 7% nel 1980, secondo un dossier completo del New York Times pubblicato il 16 settembre 2017. Nel 2011, il Ministero della Salute brasiliano ha stimato che il 15,8% dei brasiliani era obeso e il 48,5% in sovrappeso.

– Canada:
Obesità
Nel 2011, il 25% degli adulti canadesi erano considerati obesi.

Sovrappeso
Secondo Statistics Canada, il 54% degli adulti canadesi era in sovrappeso o obeso nel 2014.

– In Germania, secondo uno studio del 2010, il 52,5% degli adulti sono in sovrappeso nel paese più popolato d’Europa. Circa il 16% degli uomini e il 14% delle donne sono considerati obesi in Germania.

– Svizzera:
Uno studio dell’Ufficio federale di statistica ha dimostrato che nel 2012 uno su dieci adulti soffrivano di obesità, ossia il 10% della popolazione adulta.

– In Italia: il 45,5% delle persone sono in sovrappeso e il 10% sono obese.

– In Turchia, nel luglio del 2012 le autorità hanno stimato che il 35% della popolazione turca era obesa.

– In Australia, uno studio (studio nazionale sulla salute degli australiani 2011/2012, condotto su 33.500 persone) ha rilevato che il 63,4% degli australiani con più di 18 anni è in sovrappeso. [Fonte, ATS, ottobre 2012]
Uno studio dell’OMS nel 2005 aveva dimostrato che il 20% degli australiani era obeso.

– In Messico, il 32,8% degli adulti sono obesi [Fonte, Food and Agriculture Organisation, 2013]. Ci sono decisamente più obesi rispetto agli Stati Uniti. Il Messico è uno dei più grandi, se non il più importante, consumatore in tutto il mondo di bevande analcoliche a base di coca (soda). Ormai è certo il legame tra soda e obesità.

– In Sud Africa, il 33,5% degli adulti sono obesi [Fonte, Food and Agriculture Organisation, 2013].

– Francia: circa il 38,5% dei francesi risultano in sovrappeso (ma con forti disparità tra Nord e Sud) e circa il 15% dei francesi sono obesi in base ai dati del 2012, secondo un articolo di Le Figaro (link qui).

– Cina, secondo un rapporto del New York Times pubblicato il 16 settembre 2017, nel 2015 il 5% della popolazione cinese era obeso. Nel 1980 il numero di persone obese in Cina era pari allo 0,7%, sempre secondo il New York Times.  

Mappa del sovrappeso e dell’obesità nel mondo (in base al BMI, da 10 a 35)

obesite-monde-2016

Cause

Cause sovrappeso

Le cause del sovrappeso o dell’ obesità possono essere molteplici:

– una cattiva alimentazione: troppo ricca di grassi, di zucchero: per esempio un’alimentazione ricca di bevande zuccherate (bibite), alimenti fast-food (hamburger), dolci, o anche alcool.

– un eccessivo consumo di carne. Uno studio condotto dall’Università di Adelaide, pubblicato nel 2016, in particolare sulle riviste scientifiche BMC Nutrition e Journal of Nutrition & Food Science, ha dimostrato un legame tra l’epidemia di obesità nel mondo e il consumo di carne. Più un paese consuma carne, come gli Stati Uniti, più il tasso di obesità è elevato. Questo studio, e altri studi pubblicati in passato, hanno dimostrato che le proteine della carne possono trasformarsi in grasso nell’organismo, specialmente se una persona vi consuma insieme zucchero e grassi. Le proteine della carne, digerite in seguito, agiscono come un surplus per l’organismo e possono accumularsi sotto forma di grasso.

– troppi spuntini (senza rispettare l’ora dei pranzi abituali).

– di origine genetica o anche ereditaria (in seguito ad un insufficiente metabolismo dei grassi o degli zuccheri)

– una scarsa attività fisica, vita sedentaria (ciò che in inglese viene definito humour coach potato).

– lo stress: in effetti questo condizione può favorire l’aumento di peso, per un processo legato agli ormoni liberati dallo stress (cortisolo, adrenalina) che possono influenzare diversi fattori determinanti l’aumento di peso, come per esempio la voglia di mangiare.

– riposo notturno troppo corto (carenza di sonno) ovvero delle notti con meno di quattro ore di sonno. In effetti, dormire poco potrebbe favorire alcuni principi attivi nel cervello che stimolerebbero l’appetito o per lo meno impedirebbero la sazietà (sensazione di non avere più fame): da ciò deriverebbe un’assunzione di peso più marcata tra le persone che dormono poco.

– l’assunzione a lungo termine (vari mesi) di alcuni farmaci, come ad esempio gli antidepressivi, gli antistaminici, i corticosteroidi, i progestinici, la pillola,…

– un insieme di cause menzionate in precedenza, per esempio una cattiva alimentazione legata ad una mancanza di esercizio fisica: ciò significa che assorbiamo più energia rispetto a quanta ne spendiamo e tutto ciò comporta logicamente un aumento di peso.

– l’indebitamento, secondo uno studio pubblicato nel mese di agosto del 2009, sarebbe legato ad un meccanismo di “compensazione”, a causa delle preoccupazioni. Ma anche al costo elevato degli alimenti sani.

– problemi della ghiandola tiroide, come ad esempio l’ipotiroidismo.

– un insieme di cause menzionate in precedenza, come ad esempio una cattiva alimentazione legata alla mancanza di esercizio fisico, il che significa che si assorbe più energia di quanto se ne consumi, il che comporta logicamente un aumento di peso.

– problemi nella percezione del gusto, specialmente con lo zucchero. Gli studi hanno dimostrato che le persone in sovrappeso o obese possono avere una riduzione della percezione dell’intensità del gusto. Uno studio pubblicato nel 2017 sulla rivista scientifica Appetite ha dimostrato che se i recettori del gusto venivano bloccati da una pianta medicinale Gymnema sylvestre (Gymnema sylvestre), i partecipanti tendevano a preferire cibi e bevande più dolci e quindi con più calorie. Questo studio è stato condotto da ricercatori dell’Università di Cornell a Ithaca, stato di New York.

Sintomi sovrappeso

– un peso elevato (utilizzate una bilancia per determinare il vostro peso, e in seguito il nostro convertitore per calcolare il vostro IMC, calcolate il vostro IMC).

– si possono osservare depositi di grassi a livello delle cosce o della pancia,… >> cellulite

– ci si sente a disagio nel proprio corpo

– si è rapidamente senza fiato nel caso di attività fisiche

– si possono avere dei problemi di apnee durante il sonno notturno o d’insufficienza respiratoria

– si possono avere dei problemi psicologici a causa di questo problema (depressione, …)

Complicazioni

Il soprappeso e soprattutto l’obesità possono comportare i rischi o le complicazioni seguenti:

– vari problemi riguardanti l’apparato locomotore (reumatismi) in particolare artrosi, osteoporosi e mal di schiena.

– malattie psichiche dovute alle conseguenze psicologiche ed estetiche dell’eccesso di peso, come la depressione.

– diverse malattie cardiovascolari come l’ipertensione, disturbi venosi o del colesterolo (aterosclerosi)

– malattie metaboliche come il diabete o la gotta

– apnee nel sonno

– la diminuzione dell’aspettativa di vita di parecchi mesi in media (è il caso della popolazione americana;  la cui aspettativa di vita sarebbe diminuita di qualche mese per l’epidemia di obesità nella prima potenza mondiale).

– cancro, negli Stati Uniti l’obesità è associata al 40% di tutti i tumori diagnosticati, secondo un comunicato stampa dell’Università di Cincinnati pubblicato nell’ottobre 2017. L’obesità aumenta in particolare il rischio di soffrire di cancro del colon-retto, al seno (dopo la menopausa) e al pancreas.

– la psoriasi

Obesità e rischio di gotta – chirurgia bariatrica
Secondo uno studio svedese condotto presso l’Università di Göteborg, le persone obese che si sono sottoposte a chirurgia bariatrica hanno visto il loro rischio di soffrire di gotta ridotto del 34% durante il monitoraggio dei partecipanti a tale studio che è durato 26 anni. Questo studio è stato pubblicato nel mese di ottobre 2016 sulla rivista specializzata Annals of the Rheumatic Diseases.

Trattamento

Per trattare il sovrappeso e l’obesità ci sono diversi metodi: noi crediamo che il più efficace per la maggior parte della società continui ad essere la dieta. I farmaci (vedi sotto) e soprattutto la chirurgia possono rivelarsi utili solo per alcune persone (è necessario comunque discuterne con il medico):

1. Dieta per il trattamento del sovrappeso e dell’obesità

Un interessante studio danese pubblicato alla fine del 2010, effettuato su 772 famiglie, ha mostrato come un’alimentazione ricca di proteine e a basso contenuto di zuccheri sia il modo più efficace per perdere peso.

In sintesi, questo dieta comprende carni bianche, latticini a ridotto contenuto di grasso, fagioli, per il contenuto in fibre (è molto importante mangiare molte fibre), e meno pane bianco o riso bianco, ricchi di carboidrati.

Alimenti ricchi di fibre: soia, fagioli, mais, riso integrale, prugne, albicocche, carciofi, lamponi, semi di lino, ecc

Per maggiori dettagli su questa dieta, ecco alcuni suggerimenti da seguire quotidianamente: preferire le carni magre, il pesce, le uova (uno per pasto), il latte e i latticini a basso contenuto di grassi (2 o 3 volte al giorno).

Non più di una fetta di formaggio al giorno, e non dimenticare i cereali, i legumi secchi (2 o 3 volte a settimana) e gli alimenti ricchi di amido (una porzione tutti i giorni)…

È importante sapere che, secondo gli autori dello studio, con una simile dieta non è necessario contare le calorie e si può mangiare fino a sazietà senza aumentare di peso.

Riassumendo, riteniamo che la dieta migliore consista nel limitare un po’ (ma non troppo) il consumo di grassi, ma soprattutto nel mangiare molto meno zuccheri (bibite, riso bianco, pasta di farina di grano tenero, ecc.) Inoltre, è davvero importante mangiare molte fibre (frutta, ecc) e proteine.

Note sulla dieta in generale

Spesso una dieta che promette una rapida perdita di peso è inefficace poiché a poco a poco si riprenderà il peso perduto, e a volte anche di più. Puntate dunque ad una dieta efficace sul lungo termine.

2. Farmaci per il trattamento dell’obesità

Una molecola chiamata orlistat [informazioni per la Svizzera], è attualmente prescritta da parte dei medici.

L’orlistat (nome del principio attivo) è un farmaco che agisce sull’assorbimento dei grassi. Infatti, grazie a questo farmaco, i grassi “passano dritti”, vale a dire attraversano il tratto gastro-intestinale senza venire assorbiti. Questo farmaco funziona bene nelle persone che consumano grassi in quantità elevata e pochi zuccheri.

Questo farmaco (Xenical ®) viene rimborsato dalle assicurazioni sanitarie in Svizzera e viene consigliato, a seconda dei casi, alle persone ritenute obese (IMC superiore a 30: Calcola il tuo IMC!).

L’orlistat provoca tuttavia effetti collaterali tra cui, con maggior frequenza, feci liquide e oleose e, occasionalmente, un urgente bisogno di andare in bagno, condizione a volte fastidiosa per il paziente.

Dato il ridotto assorbimento di grassi, bisognerà provvedere ad un apporto esterno di vitamine liposolubili (vitamina A, D, E e K) e di beta-carotene, ricorrendo ad integratori alimentari.

In Svizzera, dal 2017, la molecola liraglutide (Victoza®) è indicata per la perdita di peso, previa autorizzazione di Swissmedic. Si tratta della prima molecola della famiglia di analoghi GLP-1 in caso di obesità. Questa classe di farmaci è particolarmente indicata in caso di diabete.

3. Chirurgia contro l’obesità

Secondo la celebre Mayo Clinic (USA), i trattamenti chirurgici per trattare l’obesità danno buoni risultati. Durante il primo e il secondo anno successivi all’intervento chirurgico si può perdere fino al 50% del proprio peso e, in generale, coloro che seguono consigli dietetici e norme di stile di vita (esercizio fisico, dormire bene, ecc), riprendono peso solo in parte sul lungo termine. Naturalmente essi dovranno essere seguiti da un professionista.

In generale, durante un intervento chirurgico contro l’obesità, viene ridotta la dimensione dello stomaco. Il paziente dovrà assolutamente ridurre le porzioni dei pasti, altrimenti potrà accusare nausea e altri problemi digestivi. Si tratta di un metodo radicale, ma molto interessante per le persone con un IMC elevato (molto obese).

4. Trattamenti alternativi

Abbiamo elencato, nella sezione “Fitoterapia sovrappeso” e “Buoni consigli sovrappeso”, alcuni metodi complementari per perdere peso, a base di tè verde, di omega-3, ecc.: scopriteli.

Comunque, in caso d’obesità, è opportuno che parliate con il vostro medico, poiché solo lui sarà in grado di scegliere il metodo migliore (farmaci, dieta, esercizio fisico,…).

In caso di obesità, rivolgetevi al medico poiché solo lui potrà scegliere la migliore terapia (farmaci, dieta, esercizio fisico,…).

Fitoterapia

Le piante medicinali elencate di seguito hanno saputo dimostrare una certa efficacia per dimagrire e dunque per lottare contro l’eccesso di peso o la cellulite. L’effetto di queste piante è spesso legato ad un’azione depurativa, lipolitica o diuretica.

– l’ananas (in capsula)

– il frassino maggiore (in capsula)

– il matè (in tisane, pillole o capsule)

– l’ortosiphon, tè di Giava (in tisana o capsule)

– il tè verde (in tisana, compresse o capsule)

– il olivo – foglie d’olivo (in forma di tisana o capsule)

– il konjac, una pianta dall’effetto “spezza fame” (in capsule)

Peperoncino e obesità, azione sulla sensazione di sazietà
Pepe di cayennaI ricercatori del Centro di Nutrizione e Malattie Gastrointestinali dell’Università di Adelaide in Australia hanno pubblicato uno studio nel mese di agosto 2015 sulla rivista Plos ONE sugli effetti del peperoncino (Capsicum frutescens) sull’obesità. Gli scienziati australiani hanno scoperto che una dieta ricca di grassi potrebbe disturbare alcuni importanti recettori localizzati nello stomaco, che inviano un segnale di sazietà al cervello. In particolare, hanno studiato l’azione di una sostanza, la capsaicina, presente nel peperoncino (ad es., nella specie Capsicum frutescens L.) su recettori chiamati TRPV1 e localizzati nello stomaco.
Gli scienziati hanno osservato che lo stomaco si espande quando è pieno, cosa che attiva impulsi nervosi che informano il cervello che abbiamo mangiato in quantità sufficiente (sazietà). L’attivazione di questo processo avviene attraverso i recettori TRPV1, che di solito vengono attivati dalla capsaicina, che si trova nel peperoncino. L’inibizione di tali recettori o la loro desensibilizzazione da parte di cibi grassi causa un ritardo nella comparsa della sensazione di sazietà. La persona di fatto consuma più cibo, cosa che porta ad un aumento di peso. Il peperoncino potrebbe quindi essere utilizzato per la perdita di peso e portare alla scoperta di nuovi farmaci. Si consiglia di consumare peperoncino ogni giorno, in caso di sovrappeso o obesità. [Fonte: Comunicato stampa dell’Università di Adelaide, agosto 2015]

Consigli utili

– La prima misura (provata scientificamente) per lottare contro l’obesità o l’eccesso di peso è l’alimentazione sana, cioè seguire una dieta adeguata con poche calorie.

Limitare i cibi grassi e ricchi di zuccheri rapidi (fast-food) così come le bevande zuccherate anch’esse ricche in zuccheri rapidi, come le bibite (bevete preferibilmente dell’acqua).

– L’assunzione di alcuni integratori alimentari o nutrienti potrebbe aiutare, come ad esempio:

> gli acidi grassi omega-3: uno studio ne avrebbe mostrato un effetto interesante

> la vitamina D: l’organismo la sintetizza durante l’esposizione al sole: in alternativa va assunta in forma di gocce. Anche in questo caso vi sarebbero prove che la vitamina D possa aiutare a dimagrire.

> il calcio (deve provenire da prodotti caseari come lo yogurt): idem, effetto positivo.

> gli acidi linoleici coniugati (CLA) eserciterebbero anch’essi un effetto positivo sulla perdita di peso.

> l’acido piruvico: idem

– L’attività sportiva (risultato di uno studio scientifico) o per lo meno l’esercizio fisico permette di bruciare gli alimenti calorici e dunque di perdere un po’ di peso: il primo passo resta certamente la dieta, ma l’esercizio o lo sport possono aiutare a perdere peso.

– Ricordiamo che lo zucchero si trasforma in grasso e che si deve quindi cercare di limitare il più possibile l’assunzione di alimenti zuccherati. Non sono solo i grassi che fanno ingrassare! Per informazione, in una lattina (3dl) di bevanda zuccherata (bibita) vi sono in media dieci cucchiai di zucchero.

Notizia interessante: Secondo un recente studio (2006), realizzato dalla prestigiosa università americana di Harvard a Boston, il consumo quotidiano degli americani di una bibita zuccherata (cola, limonata) di circa 3dl, sarebbe responsabile di un aumento di peso annuale (ingrassamento) medio pari a 6.5 kg (si tratta di un media, si può immaginare che per gli sportivi sia di meno e per i sedentari di più).

Attenzione quindi a non bere regolarmente questo tipo di bevande, anche se siamo costretti ad ammettere che il loro gusto sia spesso piacevole.

– L’alcool è anche molto calorico! Fate dunque attenzione a non berne troppo regolarmente, in particolare gli alcolici forti e la birra (relativamente calorica per il contenuto di malto).

– Conoscere bene il contenuto calorico di ogni alimento.

– Seguire una dieta adeguata, per esempio secondo il metodo detto dissociato.

– Mangiare in famiglia, sarebbe in realtà uno dei modi migliori per favorire un’alimentazione equilibrata che, come tutti sanno, permette di limitare il sovrappeso e l’obesità, specialmente nei bambini.

Nell’aprile del 2012 un’equipe americana della Rutgers University nel New Jersey, analizzando vari studi su questo argomento, ha dimostrato l’importanza dei pasti consumati in famiglia. Secondo questi ricercatori, questa abitudine porta ad “un aumento del consumo di frutta, verdura, fibre, calcio e vitamine.” Inoltre, “nei più giovani, il fatto di mangiare in famiglia limita il consumo di alimenti dannosi per la salute.”

– Mangiare preferibilmente pane integrale piuttosto che pane bianco, perché il pane integrale contiene una quantità fino a quattro volte maggiore di fibre, molto utili per la salute e anche per perdere peso.

 – Seguire una dieta adeguata, per esempio basata sul metodo della dieta dissociata e consultare il nostro riassunto sulle diete alla sezione trattamento sovrappeso e obesità.

–  Ridurre il consumo di carne. Come si è visto nella sezione Cause, uno studio australiano pubblicato nel 2016 ha dimostrato, in particolare, che le proteine della carne potrebbero trasformarsi in grasso nell’organismo.

– Mangiare mele, in particolare la varietà Granny Smith, contribuirebbe a combattere l’obesità e le malattie associate (ad esempio il diabete), secondo uno studio statunitense pubblicato nel 2014. Secondo i ricercatori della Washington State University, il consumo di mele Granny Smith promuove la crescita di batteri buoni al livello del colon, ciò è dovuto alla particolare concentrazione di sostanze non digeribili presenti in questa varietà di mele come fibre alimentari e composti fenolici come i flavonoidi.

Influenza dei batteri intestinali
Uno studio danese condotto nel 2017 ha dimostrato che una dieta ricca di fibre, come la dieta nordica (“New Nordic Diet”), non era sempre efficace per la perdita di peso. Il suo successo dipende da una particolare combinazione di batteri intestinali della persona che segue il regime. In altre parole, alcune persone hanno una combinazione di batteri intestinali che impedisce alle fibre di agire efficacemente per perdere peso. Una migliore identificazione di alcuni batteri intestinali (enterotipo), grazie in particolare ai test eseguiti sugli estratti di feci, dovrebbe consentire di prevedere se una dieta ricca di fibre è efficace o meno alla perdita di peso. Questo studio, condotto dall’Università di Copenhagen sotto la direzione di Mads Hjorth e Arne Astrup, è stato pubblicato sulla rivista scientifica International Journal of Obesity l’8 settembre 2017.

Fonti:
Journal of the American Medical Association (DOI:10.1001/jama.2018.3060).

Come si dice sovrappeso nelle altre grandi lingue ?
 in inglese: overweight  in tedesco: Übergewicht
 in francese: surpoids  in spagnolo: sobrepeso
 in portoghese: sobrepeso

Informazioni sulla redazione: questo articolo è stato modificato il 11.10.2018

CONTROLLO QUALITÀ

Ultimo aggiornamento:

Xavier Gruffat

11.10.2018

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